Sindrome dell’Avana, CIA rimuove personale da Vienna: ufficiale colpito dalla malattia

La CIA rimuove il suo personale dalla città di Vienna, diventata un nuovo “focolaio” della sindrome dell’Avana. Un ufficiale statunitense, in viaggio per l’India, ha mostrato tutti i sintomi della malattia. 

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CIA, registrati casi di sindrome dell’Avana a Vienna (foto di repertorio, via Getty Images) – meteoweek.com

Come viene riportato dai media statunitensi, alla luce di un numero sempre crescente di misteriosi problemi di salute registrati nell’ambasciata Usa, la CIA ha rimosso il suo responsabile dalla sede di Vienna. Nel mirino è finita la gestione locale – considerata insufficiente, soprattutto a seguito di quanto si sta registrando nell’ultimo periodo. Secondo quanto riportato da The Washington Post, che cita funzionari ed ex funzionari americani, tale decisione vuole essere un messaggio di avvertimento, affinché vengano prese sul serio segnalazioni della cosiddetta sindrome dell’Avana. Una malattia, questa, ancora oggetto di studi ma che pare essere piuttosto comune tra i diplomatici americani – con sintomi che vanno dal mal di testa alle vertigini, dai problemi di vista alle lesioni cerebrali.

Possibile focolaio a Vienna, la CIA rimuove il personale

Secondo quanto si apprende dai media americani, un ufficiale della CIA, che era in viaggio in India insieme al direttore della stessa Agenzia, ha riportato sintomi coerenti con la cosiddetta sindrome dell’Avana. Tre fonti anonime avrebbero riferito ai media statunitensi che l’ufficiale ha già ricevuto tutte le cure mediche relative a questa misteriosa malattia – mentre la CIA non si è ancora espressa ufficialmente in merito alla faccenda. Si tratterebbe, spiega la BBC, del secondo caso di sindrome dell’Avana segnalato in meno di un mese. Si ricorda, infatti, che già ad agosto il volo del vicepresidente Kamala Harris, che stava viaggiando da Singapore alla capitale vietnamita Hanoi, subì un lieve ritardo dopo che un funzionario americano a bordo del mezzo riportò sintomi simili alla malattia in questione.

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La sindrome ha colpito per la prima volta i membri delle ambasciate statunitensi e canadesi a L’Avana (Cuba) nel 2016 e nel 2017. Da allora, decine di altri episodi sono stati segnalati tra i funzionari americani negli Stati Uniti, in Cina, in Russia, in Germania e in Austria. Negli ultimi mesi, in particolare, la stessa città di Vienna si sarebbe trasformata in un vero e proprio focolaio, registrando un’alta serie di “incidenti sanitari anomali” e decine di persone tra il personale americano (anche diplomatici, staff dell’intelligence e figli di dipendenti) che hanno manifestato i segni della malattia.

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Le persone colpite da tale malattia, affermano di aver sperimentato un’improvvisa sensazione di “pressione”, come una sorta di mal di testa,  e di aver sperimentato anche strani “ronzii” provenienti da una particolare direzione. Altri ancora, invece, hanno lamentato vertigini, nausea, affaticamento e altri sintomi meno specifici. Alla luce delle segnalazioni, è stato avviato uno studio scientifico. Prendendo a riferimento le persone colpite dalla sindrome a Cuba, un articolo medico pubblicato nel 2018 ha rilevato che i diplomatici avevano subito una forma di lesione cerebrale. La causa, tuttavia, non è ancora stata determinata in modo definitivo – anche se i ricercatori hanno affermato che molto probabilmente era il risultato di radiazioni a microonde dirette. Altri studi, invece, hanno suggerito che la colpa potrebbe ricadere negli ultrasuoni, nei pesticidi o in altre sostanze nocive.

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