Paolo Maddalena è il più votato alla prima tornata di elezioni per il presidente della Repubblica

Si è conclusa la prima tornata di elezioni per il presidente della Repubblica: ad emergere è il nome di Paolo Maddalena, il più votato alla prima seduta. Con 36 voti, il sostegno è arrivato principalmente dai parlamentari dal Gruppo Misto, ex 5 Stelle.

Chi è Paolo Maddalena - meteoweek
chi è Paolo Maddalena – meteoweek.com

Si è concluso ieri con una larga maggioranza di schede bianche il primo scrutinio per eleggere il presidente della Repubblica. I votanti sono stati in tutto 976 (nessuno si è astenuto), ma le schede nulle 49. Il più votato è stato il giurista Paolo Maddalena con 36 voti, seguito dall’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella con 16 voti. I voti dispersi, invece, sono stati 88.

In questa prima seduta, allora, il nome ad emergere è stato quello del giurista Paolo Maddalena, ex vicepresidente della Corte costituzionale, “teorico dei beni comuni, nemico del liberismo e nemico di Draghi” – così come viene descritto da alcuni media. Il sostegno alla sua figura è stato offerto a dire il vero da un fronte piuttosto variegato, composto principalmente da ex pentastellati e comunisti. Eppure, già nei giorni scorsi, quando il suo nome era stato indicato come “papabile” alla presidenza della Repubblica, Maddalena aveva risposto: “Sono solo un candidato di bandiera, il mio mestiere è quello dello studioso“.

Chi è Paolo Maddalena

Paolo Maddalena è nato a Napoli nel 1936, e ha intrapreso la carriera di docente universitario, ricercatore, giudice della Corte dei Conti e presidente della Corte Costituzionale dal 2002 al 2011. In pensione dal 2017, è autore di diversi saggi di diritto (scritti, a confessione dello stesso ex magistrato, per indagare “le cause del disastro economico e finanziario dell’Italia”), e rientra tra i fondatori dell’associazione e movimento “Attuare le Costituzione“. “Una forza popolare che, senza obiettivi partitici ed elettorali, lavori continuativamente per l’attuazione della Costituzione esercitando la sovranità popolare ‘dal basso’, che i principi e i valori costituzionali garantiscono: azione popolare e protagonismo dei cittadini e delle cittadine, per un governo partecipato in ogni Comune, con presidi di informazione e formazione”, si legge per l’appunto nel manifesto.

Ma Maddalena è noto soprattutto per le sue prese di posizioni anti europeiste, e i suoi discorsi contro l’euro e l’economia di libero mercato. Del resto, sullo stesso sito dell’associazione “Attuare la Costituzione”, l’ex magistrato pubblica spesso articoli ostili anche nei confronti del governo Draghi, puntando il dito contro il “pensiero neoliberista” e la “speculazione del mercato generale”. “Il sistema neoliberista vuole tutta la ricchezza concentrata nelle mani di pochi: autostrade, frequenze televisive, acqua, rotte aeree. Il primo vero problema da affrontare, per uscire dalle crisi ambientale, sanitaria e economica nelle quali siamo caduti, è quello che riguarda il tema importantissimo, ma stranamente trascurato, della ‘creazione del danaro dal nulla’”, si legge infatti in uno dei suoi scritti. Ma, per Maddalena, la soluzione c’è, ed è quella di una “moneta parallela” all’euro, creata dagli stati stessi e “non presa a prestito dalle banche”. Una moneta con la quale ripagare i debiti e i bilanci di stato.

Ma un altro tema spesso toccato da Maddalena è quello concernente la delocalizzazione delle aziende italiane e le privatizzazioni di alcuni settori strategici  (tra tutti, quello delle telecomunicazioni), fatto che metterebbe in pericolo “l’indipendenza italiana”. Non a caso, l’ex magistrato si è schierato da sempre contro la privatizzazione di Alitalia, mentre si è espresso favorevolmente alla chiusura dell’ex Ilva di Taranto (con relativa assunzione dei lavoratori da parte dello Stato). Si è inoltre definito contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, e contrario anche all’interruzione volontaria di gravidanza.

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Eppure, nonostante anche i suoi giudizi all’attuale governo Draghi – che “deve far luce sulla sua politica neoliberista che sta dilaniando il diritto al lavoro”, e che “sta portando l’Italia alla sua completa distruzione economica a favore dei Paesi forti dell’Europa” – gli ex parlamentari del Movimento 5 Stelle (ora confluiti nel Gruppo Misto) ne proponevano il nome per la corsa al Colle con parole d’eccezione. “Figura super partes, lontana da appartenenze politiche, Paolo Maddalena ha messo al centro della sua opera di magistrato, docente universitario e giudice costituzionale (vice presidente della Consulta) la tutela dei beni pubblici demaniali, della legalità, della sovranità popolare e della nostra Costituzione”.

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“Per individuare una figura di alto profilo morale e tecnico da proporre per l’ormai prossima elezione del presidente della Repubblica, si è aperto un confronto tra parlamentari del Gruppo Misto di Camera e Senato all’opposizione, che ha portato all’indicazione del professor Paolo Maddalena”, si era invece letto nella nota diffusa dal gruppo, sempre nei giorni scorsi.

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