Quando i peccati “ci fanno comodo” | Il Vangelo di oggi Venerdì 4 Febbraio 2022

Spesso i nostri peccati, chiamiamoli così perché così Gesù li chiama, ci fanno comodo, sul momento. E si scatena un vespaio se qualcuno ce lo fa notare!

Quando i peccati "ci fanno comodo"
Quando i peccati “ci fanno comodo” | Il Vangelo di oggi Venerdì 4 Febbraio 2022 – meteoweek.com

Liturgia di oggi Venerdì 4 Febbraio 2022

  • VENERDÌ DELLA IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. (Sal 105,47)

Prima Lettura

Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato.
Dal libro del Siràcide
Sir 47,2-13 (NV) [gr. 47,2-11]

Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso,
così Davide fu scelto tra i figli d’Israele.
Egli scherzò con leoni come con capretti,
con gli orsi come con agnelli.

Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellato l’ignominia dal popolo,
alzando la mano con la pietra nella fionda
e abbattendo la tracotanza di Golìa?
Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo,
che concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e innalzare la potenza del suo popolo.

Così lo esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nelle benedizioni del Signore
offrendogli un diadema di gloria.
Egli infatti sterminò i nemici all’intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.

In ogni sua opera celebrò il Santo,
l’Altissimo, con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il suo cuore
e amò colui che lo aveva creato.
Introdusse musici davanti all’altare
e con i loro suoni rese dolci le melodie.

Conferì splendore alle feste,
abbellì i giorni festivi fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo del Signore
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.

Il Signore perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un’alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale – Sal 17 (18)

R. Sia esaltato il Dio della mia salvezza.

La via di Dio è perfetta,
la parola del Signore è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia. R.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Per questo, Signore, ti loderò tra le genti
e canterò inni al tuo nome. R.

Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre. R.

Il Vangelo di oggi Venerdì 4 Febbraio 2022

Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,14-29

In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».

Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali.

Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.

E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

Parola del Signore.

Quando i peccati “ci fanno comodo” | Il commento al Vangelo di oggi Venerdì 4 Febbraio 2022

La bramosia di potere può accecare a tal punto che non lo si riesca nemmeno ad utilizzare per fini utili neppure a sé stessi. Questo accade quando si vive per sé stessi e si vedono gli altri come minacce e non come pari a sé. Gesù invece ci ha insegnato a guardare il fratello come un pari, ci ha insegnato che un rimprovero va accettato e che ad uno schiaffo dovremmo rispondere offrendo l’altra guancia.

Erodiade, adultera, viene ammonita insieme ad Erode e viene detto loro che non sarebbero potuti stare insieme secondo quando Dio aveva stabilito.

Giovanni ha cercato di ammonire fraternamente il sovrano, indicandogli quanto utile per la salvezza della sua anima: eppure spesso, le correzioni noi non le accettiamo e pensiamo siano delle oppressioni dannose o delle condanne: non è così! Dio non ci condanna e rispetta ognuno di noi, ma ci spiega qual è la via della vita, che è una, che è Gesù!


Il commento al Vangelo di ieri:


Se non percorriamo la via della vita, non la potremo raggiungere, e poi non potremo lamentarci, perché Gesù ha sempre parlato chiaro e ci ha avvertiti sempre su ciò che è davvero bene o su ciò che per noi è, in verità, qualcosa che ci fa male. Ci ha creati lui!

Lui è il Verbo creatore di Dio! Ora, Gesù non ha in odio nessuno di noi, è venuto per ammonirci semmai, e indicarci la strada,  per salvarci! Non si sdegna, come facciamo noi davanti ad una correzione. In particolare, Erodiade era una donna a cui faceva comodo stare vicino ad un sovrano ricco e potente.

Spesso i nostri peccati, chiamiamoli così perché così Gesù li chiama, ci fanno comodo, sul momento. E si scatena un vespaio se qualcuno ce lo fa notare! Se la nostra anima è in questo stato, vuol dire che siamo caduti spiritualmente nella rete del maligno, che ottunde le coscienze e le rende impermeabili, anzi negativamente reattive ad ogni correzione.

Gesù non intende imporci la sua superiorità divina, non vuole umiliarci, vuole salvarci. Quindi, invece di “tagliare teste”, quando qualcuno ci dà una parola che tenta di riportarci alla vita, cerchiamo di capire che quella persona lo sta facendo per noi. Che noi, se non ascoltiamo, ci stiamo dando la zappa sui piedi da soli, e un giorno potremo pentircene, perché non avremo ascoltato quella povera voce interiore, così soppressa e “abusata” da noi stessi, che è la nostra coscienza, che è la nostra anima.

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