“Chiudi a chiave, non fatelo entrare”: Anna muore a 30 anni uccisa dall’ex fidanzato

“Chiudi a chiave, non fatelo entrare”: Anna Borsa muore a 30 anni uccisa dall’ex fidanzato. L’uomo, entrato nel salone di bellezza dove la giovane lavorava, ha sparato contro di lei tre colpi di pistola. Colpito anche il rivale in amore, poi è scappato e ha tentato suicidio.

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Morta a soli 30 anni Anna Borsa, uccisa dall’ex fidanzato – meteoweek.com

Morta a soli 30 anni Anna Borsa, uccisa dall’ex nel salone di bellezza in via Tevere a Pontecagnano (Salerno), nel quale lavorava. Era dal parrucchiere insieme ad altri clienti quando all’improvviso un uomo è entrato e ha fatto fuoco. Anna è morta davanti agli occhi di tutti, raggiunta da diversi colpi di pistola. A freddarla è stato l’ex fidanzato, in preda alla gelosia per una presunta relazione che la donna stava costruendo con un’altra persona. L’uomo, già noto alle forze dell’odine, dopo l’omicidio di è dato alla fuga e ha tentato persino il suicidio: ora è ricoverato in ospedale.

Ennesimo femminicidio, la folle gelosia dell’ex fidanzato

Poco prima di morire, Anna Borsa si stava lavando le mani, dopo aver effettuato la prima tintura della giornata. Certo non si sarebbe mai aspettata di vedere entrare nel negozio l’ex fidanzato, Alfredo Erra, che senza pietà ha mirato contro di lei e ha sparato tre colpi di pistola a bruciapelo. Rimasto ferito anche il suo presunto “rivale in amore”, Alessandro Caccavale, che in quel momento si trovava all’interno del locale e che finito ricoverato in ospedale con un polmone perforato e un’arteria lesionata.

Le autorità non hanno ancora ben chiaro se anche Alessandro fosse finito nel mirino di Alfredo: una delle ipotesi è che, in realtà, l’uomo sia stato raggiunto da un colpo di pistola per sbaglio, durante la fuga dell’aggressore. Nel fuggire, infatti, pare che Alfredo, preso dalla foga, abbia premuto ancora sul grilletto, e il proiettile abbia raggiunto accidentalmente Caccavale. Ma l’ex fidanzato di Anna, dopo aver commesso il delitto, avrebbe tentato anche di uccidersi, sparandosi alla testa. Non ci sarebbe però riuscito, provocandosi dunque soltanto una ferita.

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Anna Borsa lavorava nel salone di bellezza in via Tevere, a Pontecagnano (Salerno)- meteoweek.com

Quello perpetrato ai danni della giovane Anna è stato un vero e proprio agguato, l’ennesimo femminicidio mosso dalla folle gelosia del suo ex. Femminicidio che, raccontano le fonti, si poteva evitare. Era ormai un anno che Alfredo tormentava la 30enne, che la perseguitava. Erano tanti i messaggi minacciosi che riceveva, con gli ultimi arrivati persino a poche ore dall’omicidio. Erra, operatore agricolo e manuale factotum, era già noto alle forze dell’ordine per traffico di sostanze stupefacenti, e dai concittadini come tossicodipendente fumatore di crack. Anna aveva paura di lui.

“Chiudi a chiave, non fatelo entrare”, avrebbe detto alla sua collega quando l’ha visto avvicinarsi al suo salone. “Per la prima volta Anna era spaventata, mi aveva detto che quella mattina non voleva andare a lavorare. Mi aveva confidato di voler andare via, voleva trasferirsi, allontanarsi da qui”, ha raccontato Simona Cataldo, giornalista salernitana e cliente abituale del locale in via Tevere.

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Anna non ha mai denunciato il suo assassino

“Alfredo era tutto vestito di nero, con una tuta nera, così come le scarpe da ginnastica, Anna gli ha detto: Alfredo esci fuori, ma lui ha sparato. Anche io gli avevo detto di andare via, ma aveva risposto che le doveva solo dire una cosa. Anna aveva paura. Lui non accettava la fine della loro relazione e veniva ogni giorno. Anche questa volta, però era calmo come sempre. Ma da mesi dicevo ad Anna di denunciarlo. Lui era convinto che Anna fosse sua”, ha raccontato Paola Campione, collega di Anna Borsa. Anche le amiche avevano più volte consigliato alla 30enne di segnalare tutto alle forze dell’ordine: “Glielo dicevamo di denunciarlo”, raccontano ai giornalisti. Forse per paura, o forse per “amore”, la giovane donna non si è mai rivolta, tuttavia, a chi poteva realmente aiutarla, a chi poteva impedire una tragedia del genere. Ai carabinieri, infatti, non risultano denunce presentate contro l’ex fidanzato Alfredo Erra.

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L’uomo, subito dopo il delitto, ha abbandonato la pistola accanto al corpo senza vita della giovane, colpita alla testa, fuggendo a bordo dell’auto aziendale – ritrovata abbandonata presso la ditta di autotrasporti per la quale lavorava, nella zona industriale di Salerno. Ma la sua fuga è durata poco: ritrovato da una pattuglia della polizia stradale di Eboli nel primo pomeriggio, nell’area di servizio della stazione di San Mango Piemonte della Salerno-Reggio Calabria, Alfredo era in evidente stato confusionale. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Battipaglia: portato in ospedale, i medici lo opereranno per estagli il proiettile dalla testa.

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