Ucraina, Zelensky: “Non finirà così, si scatenerà una guerra mondiale”

Parole allarmanti dal presidente ucraino, che però vede ancora possibile trovare un compromesso coi russi su Donbass e Crimea.

“Io resto qui, non ho paura”. Lo proclama, dal bunker diventato il suo ufficio, il presidente ucraino Volodomyr Zelensky nel suo ultimo videomessaggio. Interpellato dalla AbcNews, da lui sono giunte parole poco rassicuranti sul prosieguo del confitto. Zelensky, che dice di essersi confrontato con diversi capi di stato occidentali, afferma infatti: “Questa guerra non finirà così, scatenerà una guerra mondiale”. Il presidente ucraino prevede un allargamento del conflitto, destinato a estendersi a Lituania e Polonia, infine anche alla Germania. L’Ucraina è venuta per prima, ma gli altri stati europei seguiranno a ruota perché, ha detto, “più la bestia mangia, più vuole mangiare”.

Zelensky avverte di essere “pronto a un dialogo, non alla capitolazione”. Aggiungendo però, in riferimento a Donbass e Crimea, che crede ancora possibile “discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere”.

Terzo round dei negoziati non ha soddisfatto Mosca

Prove di intermediaizone tra i leader europei e il presidente cinese Xi Jinping – Meteoweek

Intanto il Cremlino ha fatto sapere che il terzo turno di negoziati non ha soddisfatto le sue attese. Ma ha anche comunicato, attraverso il capo della delegazione russa incaricata di trattare con Kiev, che i negoziati andranno avanti.

Oggi invece ci sarà un colloquio telefonico tra il presidente cinese Xi Jinping, quello francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ieri i due capi di stato europei, assieme al premier britannico Boris Johnson, si sono sentiti con il presidente Usa Joe Biden.

Nel suo intervento in plenaria l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la Politica estera, Josep Borrell, ha accusato la Russia di fare una guerra di propaganda condotta attraverso la manipolazione dell’informazione. Mosca diffonderebbe false notizie tra la popolazione russa per ingannare l’opinione pubblica. La macchina della propaganda spiega Borrell, fa parte integrante dell’aggressione russa . “Non si tratta solo di bombardare le case, le infrastrutture, i corpi delle persone. Ma stanno bombardando anche le loro menti, il loro spirito”, ha concluso.

La situazione sul campo di battaglia

Sul fronte militare Kiev è ancora sotto il controllo ucraino, a dispetto dei pesanti bombardamenti, così come Kharkiv a Est. Gli osservatori occidentali hanno però avvistato una lunga colonna composta da centinaia di veicoli russi posizionati appena fuori la capitale ucraina, nei pressi dell’aeroporto di Hostomel. Le forze di Mosca continuano ad assediare il porto meridionale di Mariupol, hanno preso Kherson nel sud e circondato i centri urbani della regione.

Dal campo di battaglia arriva anche la notizia di un cessate il fuoco locale dichiarato dai russi in diverse città dell’Ucraina. La tregua partirà delle 10 di oggi (le 8 ora italiana) per permettere di evacuare i civili attraverso dei corridoi umanitari. La notizia è stata battuta dalle agenzie di stampa russe, che citano fonti della Difesa. I civili, riferisce invece alla Reuters un funzionario ucraino, stanno evacuando da Irpin, sobborgo di Kiev sconvolto da violenti attacchi e bombardamenti e dove domenica sono rimasti uccisi in otto, compresa un’intera famiglia coi suoi due bambini.

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A Odessa, nel sud del paese, si sono uditi 3-4 forti scoppi che provenivano da ovest. Lo riporta la Bbc, secondo la quale le esplosioni sarebbero dovute all’abbattimento dei missili russi da parte del sistema di difesa ucraino. I razzi sarebbero partiti da una delle tante navi da guerra russe al largo della costa. Mentre ieri sera a Sumy, bombardata dagli aerei russi, ci sarebbero stati anche dei bambini tra le vittime degli attacchi che hanno ucciso più di dieci persone.

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A Kharkiv, dove si combatte nei dintorni della città, è morto un alto ufficiale delle forze armate russe. Lo riferisce l’intelligence ucraina. Si tratterebbe di Vitaly Gerasimov, maggiore generale e primo vice comandante della Quarantunesima Armata del Distretto Militare centrale della Russia, un veterano della seconda guerra cecena e della Sira, oltre che decorato della guerra in Crimea.

 

 

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