Ucraina, in crisi il mercato del grano: 13mln a rischio fame nel mondo a causa della guerra

Oltre alla crisi umanitaria si teme una gravosa emergenza alimentare: secondo le stime fornite dalla FAO, sono 13 milioni le persone a rischio fame nel mondo – a causa della guerra scoppiata tra Ucraina e Russia. 

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Ucraina, in crisi il mercato del grano: 13mln di persone a rischio fame nel mondo – meteoweek.com

È emergenza umanitaria. Il conflitto che sta vedendo coinvolte Ucraina e Russia ha già creato oltre 2 milioni di profughi – quasi il 5% del totale della popolazione ucraina, che comprende circa 44 milioni di persone. Si tratta per lo più di donne e bambini, dato che il governo ha imposto agli uomini tra i 18 e i 64 anni il divieto di lasciare i confini. Ma la guerra rischia di mettere in serie difficoltà anche Paesi e popolazioni esterne al conflitto. La FAO ha infatti lanciato l’allarme di emergenza alimentare, delineando uno spaventoso scenario: sarebbero tra i sette e tredici milioni le persone che rischiano di rimanere senza cibo in tutto il mondo a causa della guerra.

A rischio il mercato del grano, aumentano i “nuovi affamati” nel mondo

A parlare di questo preoccupante scenario è stato Maurizio Martina, vicedirettore generale della FAO. Intervistato dall’AGI, Marina ha infatti spiegato che sia l’Ucraina che la Russia sono due Paesi che “giocano un ruolo importante nella dimensione internazionale dei sistemi agricoli”, avendo entrambi “un peso rilevante sul mercato agricolo mondiale: esportano insieme il 16 per cento del mais, il 65 per cento dell’olio di girasole, il 28 per cento del grano”. In particolare, spiega il vicedirettore, la Russia è attualmente il primo esportatore di grano al mondo, mentre l’Ucraina si posiziona al quinto posto della classifica mondiale. E parlare una possibile carenza di grano, significa parlare della carenza di quello che è “l’alimento base per il 35% della popolazione mondiale”.

Alla luce di quanto sta accadendo, e considerano anche l’impatto che il conflitto sta avendo sul mercato dei fertilizzanti (dominato ancora una volta da Russia e Ucraina) e sul prezzo del grano, “la preoccupazione per la sicurezza alimentare è molto alta”. Entrambi i Paesi sono infatti due grandi esportatori, e il blocco rischia di “creare grandi problemi”, oltre che “di aumentare nel giro di poco tempo le persone in sofferenza alimentare”. Le prime stime offerte dalla FAO, spiega Martina all’AGI, prevedono un preoccupante “aumento di affamati tra sette e tredici milioni di persone” – “per stare alle stime più prudenti”.

Arginare le gravi conseguenze del conflitto è difficile, soprattutto perché non è attualmente possibile prevedere quanto ancora durerà la guerra. Ma i segnali arrivano già da diversi Paesi in via di sviluppo, che dalle esportazioni ucraine e russe riescono a soddisfare il bisogno alimentare della popolazione. “Abbiamo già segnali significativi di riduzione di scorte”, avvisa infatti Martina, mentre sottolinea come dall’Onu arriva il massimo impegno. “È importante fare tesoro della esperienza della crisi alimentare del 2007- 2008 e della pandemia. È fondamentale che i mercati delle produzioni agricole rimangano il più possibile aperti Di fronte a shock così radicali dobbiamo tenere più fluido e aperto possibile il mercato”, ha infatti spiegato il vicedirettore generale della FAO.

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