Con 193 voti favorevoli, 10 contrari e 15 astenuti il disegno di legge viene approvato in via definitiva dal Senato
Contrasto alla denatalità, introduzione dell’assegno unico e universale, detrazioni fiscali per le spese legate all’istruzione universitaria, misure di incentivo al lavoro femminile, aiuti economici per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale o per l’acquisto della prima casa.
Sono solo alcuni dei provvedimenti contenuti nel Family Act, il disegno di legge approvato in via definitiva dal Senato.
“Vogliamo rimuovere e risolvere quelle fragilità che sono state ostacolo allo sviluppo del Paese“- ha dichiarato in aula a Palazzo Madama la ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti – “Penso al lavoro femminile, alla mancanza di prospettiva per i giovani, al tema della denatalità. Sono risposte che dobbiamo alle attese delle bambine e dei bambini, delle donne e degli uomini che meritano di vivere in un Paese in cui la loro libertà, le loro aspettative, le loro ambizioni possano trasformarsi in progetti di vita concreti che davvero concorrano al progresso dell’intera società”
Tra i vantaggi introdotti dalla nuova normativa sono previsti incentivi per i datori di lavoro che promuoveranno un’armonizzazione per i dipendenti tra vita lavorativa e famigliare attraverso, ad esempio, l’incentivo dello smart working.
Inoltre verrà incentivato attraverso un sistema di premi e vantaggi per il lavoro femminile nel Sud così come una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese verrà riservata all’avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni.
“Ringrazio per il contributo trasversale di ricomposizione delle posizioni a livello parlamentare” – continua la ministra Bonetti – “La riforma del Family Act deve essere di tutti, non deve avere l’identità di una parte politica, perché è una riforma di cui tutti noi ci dobbiamo rendere responsabili, è una riforma per il Paese di oggi e per il Paese di domani. Attraverso questo voto proponiamo un nuovo modo di fare politica che richiede mediazione, onestà, attenzione ai tempi e rispetto delle parole, come diceva Tina Anselmi“.