Le truppe russe hanno totalmente neutralizzato le milizie ucraine a Mariupol e restano non oltre 2500 combattenti nell’acciaieria Azovstal
Le milizie russe hanno neutralizzato tutti i combattenti della zona di Mariupol restano solo 2500 difensori nell’acciaieria Azovstal, «la cui unica chance di sopravvivenza è deporre le armi», fa sapere Mosca.
Il portavoce del ministero della Difesa russo ha aggiunto che ormai Mariupol è praticamente caduta sotto i colpi delle milizie russe. Le truppe di Putin hanno inoltre fatto sapere di aver distrutto, nei dintorni di Odessa, un aereo da trasporto con una grossa quantità di “armi occidentali“.
Il presidente dell’Ucraina, Zelensky, ha il timore che, se dovessero smettere di combattere, sarebbero massacrati e ha anche avvisato che se dovessero essere neutralizzati gli ultimi combattenti di Mariupol, «metterà fine a qualsiasi negoziato di pace» con il Cremlino.
Zelensky ha detto di essere pronto a incontrare al più presto il presidente russo, Putin, e ha aggiunto: «Non credo che un solo incontro basterà. Non credo sia possibile incontrarsi una volta e concordare su tutto perché ci sono ancora molte questioni aperte. Non so ancora per quali questioni i russi sceglieranno la nostra opzione e per quali noi sceglieremo la loro opzione».
I russi hanno attaccato ieri una fabbrica di carri armati a Darnytsky, nella periferia della capitale ucraina, causando un morto e dei feriti.
Il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, ha detto alla Nbc che Vladimir Putin, pensa di «stare vincendo la guerra. Credo ora sia nella sua logica di guerra, sai? Crede che la guerra fosse necessaria per garantire sicurezza alla Federazione Russa. Non ha fiducia nella comunità internazionale. Accusa gli ucraini di genocidi nella regione del Donbass. Quindi, essendo ora nel suo mondo, ritiene di stare vincendo la guerra», ha chiosato il leader austriaco, che tra l’altro è l’unico leader occidentale che è riuscito a incontrare il presidente russo dopo l’inizio della guerra in Ucraina.