Ucraina, generale Bertolini contro Zelensky: “La Nato non può parlare a nome dell’Ucraina sulla Crimea”

Ucraina, il generale Bertolini di nuovo contro Stoltenberg e Zelensky: “La Nato non può parlare a nome dell’Ucraina sulla Crimea”. E incalza: “Nessuno parla più di pace, l’Ue non esiste. Si tratta di Biden contro Putin”.

Ucraina, generale Bertolini contro Zelensky La Nato non può parlare a nome dell'Ucraina sulla Crimea - meteoweek 20220509
Ucraina, il generale Bertolini: “La Nato non può parlare a nome dell’Ucraina sulla Crimea” – meteoweek.com

Dure le critiche del generale italiano Marco Bertolini, nei confronti del premier ucraino Zelensky. Raggiunto e intervistato da Il Fatto Quotidiano, Bertolini (che è comandante del Comando operativo di vertice interforze) ha spiegato che “qualcosa non va”, non torna, nel rapporto tra Nato e Ucraina. Bertolini ha dunque lanciato una (l’ennesima) frecciata al vetriolo nei confronti del premier ucraino: perché se già qualche giorno prima aveva “tirato le orecchie” – racconta Il Tempo – all’ex attore per via della no fly zone, adesso “c’è un problema”. Ovvero, che “Stoltenberg non può parlare a nome di Zelensky“.

“La Nato non può parlare a nome dell’Ucraina sulla Crimea”

A seguito delle diverse critiche mosse all’Ucraina in merito alla gestione del conflitto, il generale Bertolini si era già guadagnato delle accuse di essere un “filo-russo”. Nella scorsa intervista con Il Fatto Quotidiano, però, il comandante del Comando operativo di vertice interforze ha mosso forti critiche anche alla gestione della Nato stessa, e ai rapporti tra l’unione e il Paese vittima d’invasione. “Stoltenberg non può parlare a nome di Zelensky. Lui è segretario generale della Nato, che è una organizzazione sovranazionale e dunque già non potrebbe parlare per conto di singoli Paesi . Qui poi c’è il piccolo particolare che l’Ucraina non fa parte della Nato. Non è certo Stoltenberg che può imporre le condizioni“, ha infatti esordito il generale.

Come viene sottolineato da Bertolini, fin dall’inizio delle guerra i “competiror”, gli acerrimi nemici a scontrarsi l’un l’altro (sulle spalle degli innocenti) non erano mai stati Putin e Zelensky, quanto piuttosto Putin e Biden. Si tratta di un “fatto acclarato e sotto gli occhi di tutti”, ha spiegato il generale. E ha incalzato: “Non vedo come lo si possa ancora negare. Non è la prima volta che Zelensky dimostra di voler aprire a possibili mediazioni, ma viene sempre frenato dalla Nato e dagli Usa, più che dall’Europa“.

Per il generale, ormai  “l’Europa è scomparsa”, non ha più possibilità di emergere se non per eventualmente “confermare quello che dice la Nato”. E su questo punto, Bertolini è ancora più chiaro: “la Nato dice quello che dicono gli Stati Uniti“. Proprio per quanto riguarda gli Usa, inoltre, una posizione più vantaggiosa sarebbe data da un conflitto in grado di prolungarsi “per mesi”. In questo senso, la Casa Bianca avrebbe “molto meno da perdere”, e anche da un punto di vista commerciale, l’avere “un’Europa in crisi cronica” vorrebbe dire più vantaggi.

Il generale, allora, sottolinea come piuttosto che “fare affidamento su di loro” [gli Stati Uniti ndr.], l’Ue dovrebbe anzitutto diventare autonoma, e pensare a una visione con la quale risolvere il conflitto da un lato, e dall’altro prevedere e valutare “cosa accadrà negli anni successivi” alla guerra Biden-Putin.

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