Guerra: le borse soffrono, il Bitcoin si dimezza e la BCE non sa che fare

La guerra in Ucraina mette sotto fortissima pressione l’economia Europea ed in generale quella mondiale.

Spesso ci si chiede se la guerra in Ucraina possa trasformarsi nella terza guerra mondiale, ma bisogna dire che, almeno dal punto di vista economico, questa guerra ha già assunto delle proporzioni globali.

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Il coinvolgimento diretto di Russia e NATO nel conflitto rende le dimensioni geopolitiche dello scontro già praticamente globali.

Economicamente è già una guerra mondiale

Ma gli effetti economici di questo scontro lo sono pienamente. Il riflesso sulle borse non si è fatto attendere. Infatti i listini di tutto il mondo dall’inizio dello scoppio della guerra hanno cominciato a perdere ed anche in maniera piuttosto sostenuta.

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C’è da dire che la guerra agisce sulle borse da due vie diverse. Una via è per così dire diretta, ma l’altra via è indiretta. Infatti la guerra gonfiando il fenomeno dell’inflazione ha costretto la Fed ad aumentare i tassi e questo spaventa molto le borse. Ma se le borse di tutto il mondo sono spaventate dalla guerra e dal rialzo dei tassi della Banca Centrale Americana, il Bitcoin ha risentito di questa situazione in maniera veramente tremenda.

Crollo di borse e Bitcoin

Infatti il Bitcoin ha perso di valore dirittura fino al 50%. Ma come sappiamo la regina delle valute virtuali è abituata ad una fortissima volatilità e di conseguenza queste oscillazioni non sono poi così strane per questa particolare valuta. Ciò che più è interessante dal punto di vista del Bitcoin è che questo crollo in concomitanza della guerra ancora una volta dimostra che il Bitcoin non può essere considerato un bene di rifugio. Per anni si è sostenuto che il Bitcoin fosse un possibile bene di rifugio quasi come l’oro. Ma in realtà il fatto che la valuta virtuale si deprima proprio in concomitanza delle grandi crisi globali fuga completamente questa ipotesi.

La BCE ad un bivio

In tutto ciò la Banca Centrale Europea non sa più che pesci prendere. Infatti l’inflazione è sempre più alta e pericolosa e di conseguenza dovrebbe assolutamente alzare i tassi, però ha anche paura che alzando i tassi possa frenare la già debole economia europea. Sicuramente l’Europa sta patendo in modo tutto particolare questa crisi perché se è vero che una crisi globale, è vero anche che ad essere minacciata in modo diretto dal punto di vista bellico è proprio l’Europa. Non dimentichiamo poi che l’Europa teme sempre la chiusura del gas da parte dei russi che rischia addirittura di far finire il continente in stagflazione.

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