Si fingono membri di un clan per estorcere denaro

Due uomini hanno estorto ad un consigliere parlamentare oltre 100mila euro fingendosi membri di una nota organizzazione criminale. Condannati entrambi.

Avevano “puntato” la loro vittima, un consigliere parlamentare, e millantando di far parte di noti gruppi criminali romani sono riusciti ad estorcergli oltre centomila euro. Ieri il tribunale di Roma ha condannato, in rito abbreviato, a 2 anni e 10 mesi Fabio Falasca e a 4 anni e 4 mesi Franco Angelotti. Per entrambi la Procura aveva chiesto una condanna a 4 anni.

Estorsione, condannati i due autori
Estorsione, condannati i due autori

Minacce di morte e bugie

I due uomini, per mesi, avevano chiesto ripetutamente – ed ottenuto – del denaro alla vittima, minacciandolo altrimenti di morte o di altre efferate violenze. Per rendere ancora più efficace il loro piano avevano convinto la vittima che il denaro da versare fosse diretto anche ad un componente di spicco del clan Spada e ad esponenti dei gruppi Di Silvio e Casamonica. Le richieste erano anche accompagnate, come riportato nell’ordinanza del gip, da minacce: “ti acchiappa a me e a te per le feste…stacca un dito ogni giorno de ritardo… calcola che m’ha fatto vedè una vetrina la’, una cosa schifosissima, c’ha cinque dita messe sotto, tipo sotto liquido, lui si chiama il ‘taglia dita’”. Uno dei due arrestati, inoltre, sempre in riferimento all’ordinanza, per essere più persuasivo affermava che fosse necessario pagare anche il corriere dei Casamonica, mostrandogli una foto e descrivendolo come una persona pericolosa che porta con se’ una pistola: “spara le cartucce in gomma, non uccide ma lacera”.

L’indagine è partita dalla denuncia della vittima

L’indagine era partita dalla denuncia della vittima che ha raccontato delle richieste di denaro e minacce, avanzate di persona, per telefono e anche attraverso l’inoltro di messaggi whatsapp, che si era vista costretta così a cedere alle intimidazioni e a corrispondere, a più riprese, somme di denaro per un totale di 107.788 euro. “Sparire e non rispondere, nascondersi non serve a un c… si sa tutto di te…”, dicevano i due alla vittima. Il gup di Roma oggi ha disposto inoltre una provvisionale immediatamente esecutiva di 30mila euro a favore della vittima.

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