Gran Bretagna, parte oggi il volo di deportazione in Ruanda dei migranti: “Ne seguiranno altri”

Gran Bretagna, parte oggi il volo di deportazione in Ruanda dei migranti: “Ne seguiranno altri”. Forte l’opposizione da parte della Chiesa Anglicana. Contro anche il principe Carlo.

Liz Truss ha respinto la condanna della Chiesa d’Inghilterra, che si era opposta al programma di mettere i richiedenti asilo su di un volo di sola andata per il Ruanda, insistendo che la politica del governo è “completamente morale”. La ministra degli Esteri ha anche affermato che le dozzine di migranti che sono stati rimossi dalla lista di espatrio dopo alcune contestazioni legali, saranno comunque “imbarcati sul prossimo volo”.

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Gran Bretagna, parte oggi il volo di deportazione in Ruanda dei migranti – meteoweek,com

Alla BBC, che l’ha intervistata, la ministra ha inoltre sottolineato l’importanza di “stabilire un principio”. Il primo volo, organizzato per deportare in Ruanda i migranti arrivati illegalmente in Gran Bretagna, è partirà entro le prossime ore (intorno alle 21:30), ma ne seguiranno altri nei prossimi giorni.

“Il punto importante è il principio, vogliamo spezzare il traffico di esseri umani”

Parte oggi il primo volo per il Ruanda. Il decollo è previsto intorno alle 21:30. martedì sera, mentre gli avvocati dei diritti umani stanno combattendo per impedire l’espulsione dei migranti, arrivati per vie illegali in Gran Bretagna. I primi a tornare indietro, però, saranno soltanto sette o otto persone, dato che diversi migranti hanno attuato e vinto ricorsi legali contro tale politica di deportazione.

Il ministro degli Esteri del Regno Unito, Liz Truss, ha comunque dichiarato che il primo volo di espulsione avrà un “rapporto qualità-prezzo”, anche se a bordo ci saranno solo poche persone. E che la procedura è del tutto “morale”, oltre al fatto che dissuaderà le persone dall’attraversare la Manica per migrare illegalmente all’interno del Paese.

Ma se il governo di Boris Johnson continua a difendere una politica di questo tipo, sono tante le figure e le organizzazioni che si batton a spada tratta contro la deportazione dei migranti. Tra questi, oltre alle varie Ong, anche il capo spirituale della Chiesa anglicana, arcivescovo di Canterbury, che insieme ad altri 25 vescovi ha scritto e firmato una lettera aperta inviata al quotidiano Times – in cui evidenzia, con forza, la “politica immorale, vergognosa della Gran Bretagna”. Ad opporsi è stato anche l’erede al trono principe Carlo, intervenuto anche lui su Times.

Dal canto suo, Liz Truss non indietreggia di un centimetro. “Il punto importante è il principio… vogliamo rompere il modello dei trafficanti di esseri umani”, ha infatti ribadito la ministra. L’accordo da 120 milioni di sterline del Regno Unito con il Ruanda, firmato ad aprile dal ministro dell’Interno Priti Patel e sostenuto dal primo ministro Boris Johnson, consente al governo britannico di rimandare indietro i migranti, trasportandoli a proprie spese in Ruanda per richiedere asilo qui, piuttosto che che nel Regno Unito. L’accordo è sopravvissuto a sfide legali, inclusa quella che è stata respinta lunedì scorso dalla Corte d’Appello. Ma continua comunque ad indignare l’opinione pubblica nazionale, e non solo.

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