L’omicidio di Elena non è occorso in casa: ancora non ci sono tracce dell’arma del delitto

Dopo i rilievi eseguiti dai Ris, è venuto fuori che Elena non è morta in casa, ma intanto non si trova ancora l’arma del delitto

Dopo i rilievi eseguito dai carabinieri Ris, la procura catanese ha sottolinea che Elena non è morta in casa. Secondo quanto accertato, infatti, «le tracce di sangue rinvenute» nella casa della mamma di Elena sono «da riporto», il che significa che «si può con certezza escludere che l’omicidio sia avvenuto a casa».

Elena, uccisa dalla madre-meteoweek.com

Gli inquirenti, tuttavia, sono ancora alla ricerca dell’arma del delitto. I carabinieri hanno anche cercato in campagna, dove hanno rinvenuto la salma di Elena. Gli accertamenti faranno luce anche si tratta di sangue e soprattutto di chi sono, alcune macchie rinvenute su un abito di Martina Patti, che attualmente è in carcere a Catania per aver ucciso la figlia.

Il vestito rinvenuto è ora sotto sequestro dopo la perquisizione dell’abitazione della donna. Questo rinvenimento non localizza, tuttavia, il delitto a casa di Patti.

Nel frattempo, il primo cittadino di Mascalucia, Vincenzo Magro, ha proclamato lutto cittadino per mercoledì 22 giugno, giorno in cui, nella Cattedrale di Catania, si terranno le esequie di Elena. A celebrare la Messa, ore 17, l’arcivescovo Luigi Renna.

In chiesa ci sarà una rappresentanza del Comune di Mascalucia, con il sindaco Magro. Da quanto è emerso, la decisione di celebrare la suddetta funzione religiosa nella Cattedrale di Catania, dove vi sono i resti di Sant’Agata, è legata al fatto che il padre della bimba è devoto a questa santa, patrona cittadina.

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