Maxi valanga sulla Marmolada: è strage, morti e feriti

Una parete ghiacciata ha ceduto – forse per le alte temperature – nei pressi di Punta Rocca, lungo il percorso che porta alla vetta. Il seracco ha travolto oltre venti persone causando vittime e feriti.

Una valanga di ghiaccio ha portato la morte in alta montagna, sulla Marmolada. Una tragedia di proporzioni drammaticamente vaste, con un bilancio di vite spezzate e di feriti alto e che rischia di diventare peggiore.

Marmolada
Marmolada

Morti e feriti: la valanga della morte che si stacca per il caldo

Sei morti, 8 feriti di cui uno grave, una decina di dispersi: è questo il bilancio provvisorio del crollo di un enorme seracco sulla Marmolada, avvenuto al confine tra Trentino Alto Adige e Veneto, nei pressi di Punta Rocca. Si tratta di un punto situato lungo l’itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta, spesso battuto da cordate di escursionisti. Ed infatti la valanga di neve e ghiaccio ha travolto più gruppi di persone che stavano salendo in vetta, rendendo drammatico il conteggio di morti e feriti.  Secondo una prima ricostruzione del soccorso alpino il distacco è avvenuto dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. Secondo quanto riportato dai testimoni, il crollo è stato repentino e violento: «Abbiamo sentito un rumore forte, tipico di una frana, poi abbiamo visto scendere a forte velocità a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio e da lì ho capito che qualcosa di grave era successo» ha dichiarato all’Ansa uno dei responsabili del Rifugio Castiglioni Marmolada. «Col binocolo» ha aggiunto  «da qui si vede la rottura del seracco, è probabile che si stacchi ancora qualcosa». Le alte temperature registrate in questi giorni potrebbero essere tra le cause della tragedia: proprio ieri sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta. 

Situazione ancora di alto rischio

E proprio le alte temperature stanno rendendo difficili i soccorsi: il pericolo di un nuovo distacco è una realtà, la situazione sulla montagna è ancora a rischio e per evitare nuovi distacchi lil Soccorso Alpino di Trento sta cercando di bonificare l’area per scongiurare il più possibile rischi per gli operatori. Sono state attivate tutte le stazioni del soccorso alpino della zona e almeno 5 elicotteri, insieme a numerose unità cinofile, sono all’opera  per verificare la presenza di altre persone. I corpi delle vittime sono state portate allo stadio del ghiaccio di Canazei, il paese della Val di Fassa che si trova a pochi chilometri dal passo Fedaia, dove parte la funivia per salire in vetta. Al palazzo del ghiaccio è inoltre stato attivato un team di psicologi per assistere i parenti delle vittime. Le ricerche sono ancora in corso per verificare la presenza di altre persone.

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