Sondaggi: FdI vale doppio nel Centrodestra, Pd a caccia di alleati

Ecco cosa dicono le ultime rilevazioni sui partiti all’avvio della campagna elettorale. FdI è primo anche nella coalizione, Pd insegue ma manca nel Centrosinistra un’alternativa valida al M5S, il quale probabilmente andrà da solo. 

Si avvicina il giorno delle votazioni per le elezioni politiche con i partiti che hanno un occhio costantemente fisso sui sondaggi elettorali per capire quale sarà la composizione del Parlamento nella prossima legislatura. Il Centrodestra unito è nettamente favorito per la composizione di una maggioranza, il Centrosinistra invece è in difficoltà senza il M5S.

Secondo le varie rivelazioni non c’è partita: per Swg il Centrodestra è dato al 44,5% mentre per Tecnè-Dire siamo addirittura al 48,6%. Le alleanze saranno fondamentali ma dentro le coalizioni, alcune ancora tutte da stabilire, i leader di partito alzano la voce.

CENTRODESTRA FAVORITO

Fratelli d’Italia chiede a gran voce che sia Giorgia Meloni la candidata alla Presidenza del Consiglio, facendosi forte delle rivelazioni che li vedono primo partito sia in coalizione che in assoluto con numeri intorno al 24%. FdI secondo i vari istituti vale addirittura più della somma degli altri partiti del Centrodestra, compresi Lega e Forza Italia. Il Carroccio è infatti dato intorno al 13%, in netto calo rispetto alle elezioni Europee e in generale rispetto agli scorsi anni, mentre la compagine di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi supera di poco il 7% delle preferenze tra gli elettori, numeri irrisori per gli altri partitini del Centrodestra.

Se le cose dovessero andare così anche il 25 settembre e con le regole stabilite dentro la coalizione e portate avanti anche nella tornata elettorale del 2018, Meloni potrebbe ottenere almeno la metà dei collegi. Per Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, “Siamo di fronte a una situazione di sostanziale parità, FdI viaggia tra il 23 e il 24, la Lega tra il 14 e il 15, FI intorno al 9%. Parità… ma sono uno contro due” afferma.

LA LEADERSHIP DELLA COALIZIONE

Intanto Meloni ha minacciato che FdI potrebbe andare alle elezioni da sola se lei non verrà indicata come candidato premier del Centrodestra unito. “Per far crescere la nostra alleanza e farla votare da tutti, è meglio specificare dopo il voto chi farà il premier – avrebbe detto Silvio Berlusconi ai suoi -. Così raggiungiamo consensi più larghi. Annunciando subito, adesso, il nome di Giorgia, rischiamo che molti moderati non ci votino“. A ribattere per FdI c’è Ignazio La Russa: “Non perdiamo tempo, e indichiamo subito la Meloni candidata premier, perché sennò facciamo un favore alla sinistra che punta sulla narrazione del centrodestra litigioso”.

CENTROSINISTRA SENZA M5S

Dall’altra parte c’è il Pd, stanziato intorno al 22,5 secondo Quorum/YouTrend e al 23,2 per Swg/La7. Il partito guidato da Enrico Letta però scarseggia di alleati validi, soprattutto dopo la fine dell’asse con il Movimento 5 Stelle che probabilmente si presenterà da solo alle votazioni, e che è dato sotto il 10% delle preferenze a livello nazionale. Il segretario dei dem prova u dialogo con Carlo Calenda che sta chiudendo un accordo che veda Azione e +Europa presentarsi in un’unica lista. Per i sondaggi questa sarebbe data tra il 4,8% e il 6%. Altro possibile alleato è Italia Viva, ma il partito di Matteo Renzi non supera il 3% con sondaggi che lo danno tra il 1,8& e il 2,7% e ha posto dei veti di alleanza difficili da superare.

PRESTO PER FARE CALCOLI

Questi sondaggi però non possono tenere conto al momento di alcuni fattori fondamentali, per esempio l’effetto che avrà la caduta del Governo Draghi sull’opinione degli elettori, l’influenza della campagna elettorale e soprattutto il rischio di un astensionismo molto alto. “Ci vuole tempo — afferma Noto —. Normalmente circa due settimane, ma alla ‘distrazione’ ordinaria si aggiunge il fattore estate: la popolazione è meno attenta. Quando avremo un riscontro, a fine agosto, entreranno già in gioco i fattori della campagna elettorale, i candidati e le proposte. Che potranno mitigare l’effetto ‘irresponsabilità’. Se saranno all’altezza“.

Impostazioni privacy