Il pericolo di cui nessuno parla: i vigili del fuoco sono troppo pochi

Gravi carenze di personale, scarse attrezzature, pochi automezzi. Così i vigli del fuoco rischiano di non poter garantire i soccorsi.

I sindacati chiedono più risorse, assunzioni e investimenti. Serve anche supporto tecnico organizzativo per far fronte alle emergenze come quelle dell’ultima estate davvero “di fuoco”.

È in difficolta il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Mancano uomini e più mezzi di soccorso. Tanto è vero che il 26 luglio i Vigili del fuoco hanno proclamato uno stato di agitazione. Il motivo? Protestare contro un aumento dell’organico considerato insufficiente.

Per questo i tre segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil – Mauro Giulianella, Massimo Vespia e Franco Giancarlo – hanno mandato una lettera al ministro dell’Interno e ai vertici del Dipartimento per chiedere un piano triennale di assunzioni capace di colmare le carenze esistenti “tra la dotazione organica teorica (39.500 unità) e quella reale (35.000 unità)”. Servono quindi 4.500 unità “per poter lavorare nell’ordinarietà  e comunque in emergenza: ecco perché auspichiamo in un potenziamento che possa contare almeno a 40.000 unità  operative e 5.000 unità del ruolo tecnico professionale”.

Drammaticamente pochi i vigili del fuoco

In queste ore circola una petizione sulla piattaforma Change.org: “Lo sai che, nel caso dovessi aver bisogno dei Vigili del fuoco, ti troveresti in pericolo?”.  Nel testo della petizione si legge che “l’Unione Europea prevede per le attività di soccorso urgente la presenza di un vigile del fuoco ogni 1500 abitanti” mentre “l’attuale rapporto in Italia tra vigili del fuoco e popolazione” ammonta a “un vigile del fuoco ogni 15.000 abitanti!”.

In altre parole quindi si tratta di una cifra totalmente inadeguata e lontana dagli standard europei che mette a rischio le attività di soccorso nel nostro Paese”.

I numeri di un’estate di fuoco

Carenze tanto più gravi se pensiamo all’estate 2022, che ha messo a durissima prova i vigli del fuoco che dal 1° agosto 2021 hanno effettuato 970.869 interventi in tutta Italia: in media 2.660 interventi giornalieri. Gli interventi per incendi sono 292.962, 132.256 quelli relativi a incendi boschivi e di vegetazione, cresciuti del 27% rispetto all’anno precedente, 279.246 quelli per soccorso ordinario, 54.515 le richieste di intervento per dissesti statici e cedimenti strutturali, 53.075 gli interventi per incidenti stradali, 32.211 per danni idrici e idrogeologici, 1.518 quelli per l’emergenza pandemica, 1.014 quelli dovuti all’emergenza sisma Centro Italia e 124.072 quelli per altri tipi di intervento.

Solo tra il 15 al 27 giugno 2022 sono stati 10.336 gli interventi dei vigili del fuoco per incendi boschivi e di vegetazione in genere: 1.011 in più rispetto all’anno precedente, quando arrivarono a 9.325. La maggior parte degli incendi quest’anno ha colpito la Sicilia, con 2.314 interventi dei vigili del fuoco. Seguono poi, tra le altre regioni più colpite dagli incendi, la Puglia (2.076), il Lazio (1.278), la Calabria (972), la Campania (709) e l’Emilia Romagna (429).

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