Erdogan “il mediatore” contro l’Ue: “Raccoglie ciò che ha seminato”

Il presidente della Turchia è il mediatore riconosciuto internazionalmente della guerra Russia-Ucraina: ha evitato la crisi energetica nel suo Paese e lo sblocco delle esportazioni. Ora se la prende con l’Ue, colpevole di avere fatto male i conti dopo le sanzioni internazionali.

Recep Tayyip Erdogan è ormai il mediatore riconosciuto della crisi internazionale con la Russia dopo l’invasione da parte dell’esercito di Vladimir Putin dell’Ucraina. Il presidente della Turchia ha tenuto una posizione di equidistanza tra le parti e riconosce anche alla Russia le motivazioni della guerra e della difficoltà provocata dalle sanzioni occidentali. Il tentativo di ospitare a Istanbul i colloqui di pace, inoltre, l’hanno posto come un leader apprezzato di fronte alle Nazioni Unite e ai vari paesi orientali.

Non approvo l’approccio dell’Occidente rispetto alla guerra Russia-Ucraina – ha dichiarato oggi Erdogan -. L’Occidente segue una politica che si basa sulla provocazione. La guerra non finirà tanto presto. A chi prende la Russia alla leggera, dico che si sbaglia. La Russia non è un Paese da sottovalutare“.

Per Erdogan bisogna fare attenzione a non provocare Putin con l’invio di armi da parte di Usa ed Europa all’esercito ucraino. Sebbene non citi esplicitamente da parte di chi arrivino gli armamenti sostiene che “Si dice che vengano mandate armi, mandano tutti i pezzi che hanno in Ucraina“.

LA CRISI ENERGETICA

Per Ergodan inoltre l’errore dell’Europa di avere sottovalutato le ritorsioni di Putin porterà una grave crisi energetica per l’Unione europea. “Nel momento in cui tutti la attaccano, la Russia userà tutti i mezzi e le armi che ha a disposizione“, ha affermato parlando del mancato rifornimento del gas. ” Ora raccolgono ciò che hanno seminato  – continua -. L’Europa affronterà grandi sfide per il gas naturale durante l’inverno ma noi non abbiamo alcun problema. Le sanzioni contro la Russia hanno spinto Putin ad agire in questo modo, sta utilizzando ovviamente tutti suoi mezzi e le sue armi e una delle sue carte più importanti è il gas naturale”.

La Turchia, avendo mantenuto un atteggiamento positivo verso la Russia, non subirà il taglio delle forniture di gas, oltre ad avere ottenuto lo sblocco del grano proveniente dall’Ucraina ed evitato anche la crisi alimentare dovuto allo stop delle esportazioni. Forte di una crisi economica evitata, Erdogan se la prende con Bruxelles che ritiene la principale colpevole della crisi energetica, che mette a rischio la tenuta economica dell’Eurozona e di tutto il Vecchio Continente con l’avvento dell’inverno.

L’ATTACCO ALLA GRECIA

Forte di ciò Erdogan ora pensa alle tensioni con la Grecia. “Potremmo arrivare nella notte all’improvviso” afferma accusando il paese di violazioni contro Ankara. “Quando arriverà il momento, faremo ciò che è necessario” dichiara. Il presidente turco pensa di poter mettere finalmente in pratica le azioni turche contro i greci nel Mar Egeoe di farlo nell’interesse della stabilità regionale nel Mediterraneo orientale”.

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