Confronto Letta-Meloni: cosa hanno detto su diritti, bollette, Ucraina e migranti

Oltre un’ora e mezza di confronto elettorale tra i due leader. Ucraina, crisi energetica, diritti e migranti al centro del dibattitto in diretta tra Letta e Meloni.

Non ha deluso gli spettatori l’atteso dibattito tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, trasmesso in streaming sul sito del Corriere.it. A 13 giorni dal voto i leader dei principali partiti delle due coalizioni si sono confrontati e scontrati in un confronto all’americana moderato dal direttore del Corriere Luciano Fontana.

DIRITTI

Il momento più serrato è quello sul tema dei diritti umani con Giorgia Meloni che afferma che non intende cambiare ila legge sull’aborto ma ribadisce la sua contrarietà alle adozioni per le coppie omogenitoriali. Enrico Letta afferma che “conta l’amore” ma Meloni sbuffa dicendo che “non ci possono fare cosi’ i confronti, dai su… che c’entra l’amore, lo Stato non norma l’amore“. “Appunto, tu lo stai normando. Stai decidendo cos’è amore e cosa non lo è” sentenzia il segretario dei dem.

LE SANZIONI ALLA RUSSIA

Le domande di Fontana volgono sulla questione ucraina e l’alleanza internazionale che ha sancito l’isolamento del paese di Vladimir Putin. Letta ha ribadito la vicinanza del Pd all’Ucraina, “Noi siamo stati coerenti, tenacemente a favore della resistenza ucraina” afferma e poi sul caro bollette “Stiamo pagando il costo dell’energia, c’è bisogno di intervenire. Le sanzioni contro la Russia devono rimanere“. Meloni afferma che  “un’Italia che scappa delle sue responsabilità pagherebbe questa scelta e sarebbe l’Italia di spaghetti e mandolino” ma ribadisce che sulla guerra in Ucraina “è da sempre la stessa posizione, quella di un’Italia saldamente collocata nella sua dimensione occidentale, europea, nell’Alleanza atlantica e che sappia starci a testa alta, difendendo il proprio interesse nazionale“.

PNRR E FONDI EUROPEI

Il dibattito si anima sul tema del Next Generation Eu. Letta afferma che “Non è vero che FdI ha mai sostenuto il Next generation Ue” aggiunge che “non c’è bisogno di rinegoziare il Pnrr” come proposto da Meloni, “il messaggio di chi vuole rinegoziare è che i soldi europei non interessano. Quei soldi vanno usati e applicati, mantenendo i capisaldi, come quella del 40% dei soldi per il Sud“.

Secca la risposta di Meloni: “Saprò io quali sono le posizioni di Fratelli d’Italia sul Next Generation Eu. Non sono abituata a dire un’altra cosa in campagna elettorale, come accade dalle vostre parti. In alcuni passaggi ci siamo astenuti ma non abbiamo mai votato contro, come raccontate da settimane senza sapere di cosa state parlando“.

COSTO DELL’ENERGIA

Sull’aumento delle bollette e al fabbisogno energetico del Paese, Enrico Letta chiede che il “tetto del prezzo del gas sia a livello europeo che nazionale, dobbiamo entrare in una fase di prezzi amministrati e rendere possibile alle energie rinnovabili di produrre e avere un costo non del gas russo. Inoltre occorre continuare a diversificare. Noi pensiamo che il primo intervento debba essere per bloccare le bollette“.

Giorgia Meloni sul tema dice che “l’Ungheria non è la nazione che conta di più in Europa ma lo è la Germania e qui nessuno dice una parola perché il Cancelliere tedesco è Socialista e quindi nessuno dice una parola sul fatto che oltre ad avere condiviso una dipendenza dal gas russo ora difende il suo interesse nazionale e impedisce, a oggi, il tetto in Europa al prezzo del gas e questo produce un problema, anche di scompenso per le nostre aziende“.

MIGRANTI

Per il segretario del Pd “Serve il superamento del Trattato di Dublino, con i nazionalismi e i diritti di veto saremmo lasciati soli. L’Ungheria ha sempre bloccato le politiche comuni sul tema dell’immigrazione, la Germania per esempio ha fatto una scelta di aprire le porte. La Germania è stata lanciata sola, ha fatto da sola. L’Europa non c’era perché alcuni Paesi hanno bloccato“.

Meloni controbatte “Veniamo da anni in cui si sono sovrapposte le questioni profughi e migranti e l’Italia ha fatto così un disastro mentre sono questioni che vanno gestite in maniere diverse. Non possiamo lasciare agli scafisti la selezione all’ingresso“. E sul trattato con la Libia dice che bisogna “impedire la partenza dei barconi” e che “l’immigrazione si gestisce invece con i decreti flussi“.

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