Cannavacciuolo, rapinato il suo ristorante a Torino: rubati champagne e tablet

Da quanto si apprende, il furto sarebbe occorso senza che nessuno si rendesse conto di nulla e solo il mattino dopo, quando il ristorante è stato riaperto, gli addetti hanno fatto l’amara scoperta

Ignoti hanno derubato il ristorante dello chef Antonino Cannavacciuolo, noto in tutta Italia per essere uno dei cuochi migliori, che nella sua carriera ha ottenuto 5 stelle Michelin. I malviventi, infatti, si sono intrufolati durante la notte nel Bistrot dello chef a Torino, in via Cosmo, e hanno rubato tutto quanto hanno potuto portar via.

Antonino Cannavacciuolo-meteoweek.com

Il latrocinio ha avuto luogo durante la notte tra lunedì e martedì senza che nessuno potesse rendersene conto. Solamente il mattino dopo, quando gli addetti si sono recati al locale per l’apertura, hanno fatto la triste scoperta.

I malviventi hanno infatti approfittato del fatto che il locale fosse chiuso di lunedì agendo senza che nessuno potesse disturbarli. La refurtiva rimane da definire nei particolari, ma sarebbero oggetti materiali dato che chiaramente l’incasso era stato messo in un luogo sicuro già precedentemente e non c’erano soldi contanti, tranne pochissimi spicci.

A quanto pare, i delinquenti avrebbero rubato tablet, cellulari e computer installati per lavoro nel locale e anche delle bottiglie di champagne di un certo tipo. Da quanto avrebbero fatto sapere gli addetti, dal locale sono stati rubati più o meno 20 euro, sette tablet, un cellulare, due computer e quattro champagne.

Ma in realtà, la refurtiva è assai inferiore ai danni stimati per irrompere nel locale. Da quanto si apprende dalle prime indagini dei poliziotti, i malviventi si sono introdotti dal retro del locale dopo aver frantumato il vetro della porta finestra che si affaccia sul cortile.

Un’altra problematica sarebbe data dal fatto che in quei dispositivi che i ladri hanno portato via dal locale, erano contenuti file di un certo rilievo ai fini lavorativi. Gli investigatori stanno lavorando, analizzando gli estratti dei filmati delle videocamere di sicurezza che si trovano all’interno e all’esterno del Bistrot.

Gli inquirenti stanno anche eseguendo una serie di ulteriori accertamenti anche su delle fotocopie di carte d’identità rinvenute al Bistrot, sul pavimento, quando il locale è stato riaperto il giorno successivo.

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