“Meloni è spaventata, sta per governare un Paese in condizioni disperate”

Per il direttore di Limes Lucio Caracciolo, Giorgia Meloni è preoccupata dalla condizione socio-economica di un’Italia in piena crisi economica ed energetica, senza considerare l’occhio attento degli alleati internazionali sul suo prossimo governo.

Qual è l’Italia che eredita Giorgia Meloni dopo la vittoria alle elezioni politiche? “A me pare che Meloni sia relativamente tranquilla in quanto sa di essere protetta da Mattarella e da Draghi che stanno cercando di traghettarla verso un governo che sarà comunque molto difficile. Ma credo anche che sia molto spaventata dal fatto di dover dirigere un Paese in queste condizioni” a parlare è Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes e della scuola Limes durante un intervento ieri sera a Otto e Mezzo su La7.

La strada intrapresa da Meloni è quella di dare una sorta di continuità con quanto avviato da Mario Draghi almeno dal punto di vista dell’economia, che dovrà necessariamente fare i conti con le difficoltà energetiche e un impoverimento della classe media che sembra destinato a un inesorabile declino.

Per Caracciolo le parole usate da Meloni che afferma di ricevere un’Italia in cui la situazione è molto difficile indicano che “sono un modo per dire che se le cose andranno male ‘non è colpa mia’ – dice il direttore -. Ereditare un Paese con 2.800 miliardi di debito, quindi un Paese che in un negoziato internazionale non ha voce, un Paese che ha una guerra alla frontiera e ne subisce le conseguenze come la crisi energetica e la crisi sociale, un Paese che in Europa, come quasi tutti, gioca da solo mentre gli altri ci sono abituati e noi no“.

Il direttore di Limes aveva già parlato qualche giorno fa del fatto che la leader di Fratelli d’Italia si sarebbe potuta pentire di avere vinto le elezioni. Le problematiche di due alleati scomodi come Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, molto invisi all’Unione Europea per i loro legami con Vladimir Putin, mettono l’Italia sotto la lente d’ingrandimento della comunità internazionale e i nodi legati alla formazione del nuovo governo sono tutti da sciogliere, con Meloni che preferirebbe avere dei tecnici alla guida dei dicasteri più complessi in ambito economico.

Credo che i limiti di qualsiasi governo siano molto forti e non mi stupirei affatto che Giorgia Meloni, appena arrivata al governo, diventasse iper-atlantica, a parole iper-europeista e quant’altro. Poi però la realtà dei fatti che dovrà affrontare probabilmente le farà rimpiangere di aver vinto le elezioni...” afferma ancora Caracciolo.

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