Il G7 condanna ancora Mosca, pesanti attacchi alle strutture civili ucraine

Il vertice dei leader mondiali ha confermato le responsabilità della Russia e di Putin nell’invasione dell’Ucraina. Gli Usa provano a mediare con Lavrov mentre il capo del Cremlino parla solo con Erdogan. Intanto continuano i bombardamenti sulle strutture civili. “Abbiamo procurato gravi danni alla produzione nazionale di energia di Kiev” fanno sapere da Mosca.

La pace in Ucraina si complica sempre di più, in particolare dopo gli intensi bombardamenti che hanno colpito la capitale Kiev in questi giorni. L’ultima riunione del G7 ha fermamente condannato l’azione militare russa e confermato il supporto militare agli ucraini con la possibilità di invio di nuovi strumenti di difesa per l’esercito di Zelensky.

La riunione dei principali capi di Stato del mondo ha confermato il supporto militare “finché sarà necessario” e ribadito che Putin è il solo responsabile di una guerra di invasione con “attacchi indiscriminati contro civili innocenti“. Per Mario Draghiil nostro obiettivo deve essere la pace, ma una pace che sia giusta e voluta dall’Ucraina“, premier italiano si è poi intrattenuto in una telefonata con Zelensky.

Il presidente ucraino ha chiarito ai leader mondiali che nessuna pace sarà possibile finché a guidare la Russia ci sarà Vladimir Putin e contemporaneamente agli Stati Uniti una mediazione nell’incontro tra il capo del Cremlino e Joe Biden previsto al G20 di Bali il prossimo mese. Poi ha avvisato che Putin “ha ancora i mezzi per un’ulteriore escalation” e richiesto maggiori fondi per “contribuire a creare uno scudo aereo a protezione del suo Paese“.

LE MEDIAZIONE CON MOSCA

Da parte sua Mosca ha confermato che l’unica nazione con cui è disposta a trattate sono proprio gli Usa. Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha lasciato intendere segnali di apertura verso gli americani e in particolare alla possibilità di trattare con il segretario di Stato Antony Blinken. L’obbiettivo dei due esponenti è quello di una tregua che ponga fine agli scontri per evitare rappresaglie come quella sul ponte con la Crimea e affinché la guerra non si arrivi al confine russo, anche per scongiurare una risposta nucleare da parte di Putin dalle conseguenze imprevedibili ma sicuramente devastanti.

Il capo del Cremlino si incontrerà con Erdogan giovedì ad Astana. Il presidente turco si appella a un cessate il fuoco e si pone ancora una volta come l’unico interlocutore con cui Putin pare disponibile ad avere un dialogo. Lo Zar chiede ancora una volta il riconoscimento delle annessioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, la neutralità dell’Ucraina con il suo non-ingresso nella Nato.

LA GUERRA CONTINUA

Intanto continuano gli scontri in Ucraina. Il bombardamento ha portato ad almeno 19 morti e centinaia di feriti, sono state distrutte le reti energetiche di Kiev che hanno lasciato al buio moltissime case mentre Mosca punta a infrastrutture civili, non escludendo nemmeno le scuole.

Mosca ha rivendicato il risultato delle operazioni militari affermando che” tutte le strutture designate sono state colpite” e che hanno provocato “gravi danni alla produzione nazionale di energia” del Paese. Il governo ucraino ha invitato i cittadini a “limitare i consumi per evitare il collasso della rete elettrici“. La Russia però non si ferma qui e minaccia ulteriori attacchi.

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