Crisi energetica: le città pronte a ridurre illuminazione e riscaldamento

Il costo elevatissimo delle bollette e la paura per la scarsità di gas per i riscaldamento, sta portando molti comuni a preparare dei piani di riduzione delle spese e dei consumi. 

Tempi di razionamento energetico in Italia per affrontare la crisi dovuta al costo delle bollette. In attesa della formazione del nuovo governo che possa intervenire tempestivamente sul problema, gli amministratori locali e i sindaci sono costretti a prendere misure drastiche sulle spese per evitare costi insostenibili. Si prevede la chiusura anticipata di spazi pubblici come musei e strutture sportive, così come la riduzione dell’illuminazione per edifici e dei lampioni stradali, oltre a leggere restrizioni sugli impianti di riscaldamento e condizionamento.

IL RAZIONAMENTO A MILANO

A Milano il sindaco Beppe Sala ha dichiarato che nelle discussioni tenute con i sindaci dell’area metropolitana la preoccupazione è in particolare sulle riserve di gas, per questo motivo ridurrà gli orari delle piscine e dei musei pubblici. “Musei e piscine che sono impianti veramente energivori” ha detto Sala, sebbene la volontà sarebbe quella di “evitare di pensare a delle chiusure, però tra le nostre chat di sindaci il tema numero uno sono gli impianti sportivi e come riuscire a tenere aperte le piscine: vedremo quella che sarà la situazione, che è prevedibile fino a un certo punto“.

Già la scorsa settimana il Comune aveva preparato un piano per il contrasto alle spese folli in bolletta con la riduzione del riscaldamento nei luoghi pubblici e dell’illuminazione cittadina. Il venerdì le sedi comunali rimarranno chiuse e parte dei dipendenti potrà continuare le propria attività in lavoro agile. Il riscaldamento degli uffici sarà convertito negli impianti a pompe di acqua di falda e il Comune ha chiesto alla Camera di Commercio di spegnere le vetrine dei negozi di notte.

LE ALTRE CITTA’

Anche gli altri comuni italiani stanno prendendo provvedimenti simili. La regione Lazio ridurrà l’illuminazione degli edifici pubblici e la loro chiusura quando non necessaria. A Napoli e Trento si incentiverà il lavoro agile dei dipendenti, a Torino il riscaldamento verrà abbassato di due gradi nelle scuole e negli edifici pubblici con spegnimento delle luci sui ponti del Po e dei monumenti (tra cui lo Mole antonelliana), a Palermo verrà esteso lo smart working e lo spegnimento delle luci in tutti gli edifici sotto la gestione pubblica. Tutte le città prevedono uno spegnimento dei lampioni anticipato e una riaccensione ritardata, ma dovrà essere coordinato con i prefetti per evitare situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica.

VOCE DEL VERBO RISPARMIARE

Nella città di Binasco in Lombardia l’illuminazione pubblica è stata sostituta in tutto e per tutto con le più economiche lampade al led e le luminarie previste per il periodo natalizio subiranno una riduzione. A Cernusco sul Naviglio, sempre in Lombardia, l’amministratore ha predisposto la creazione di una mappa che possa definire dove sia possibile spegnere le luci o abbassare la potenza dei lampioni. E proprio sulle luminarie di Natale si dibatte in queste ore. Quasi tutte le città pensano di ridurle come a Bolzano dove si pensa a un abbassamento del 20% rispetto agli scorsi anni, a Bergamo invece si pensa a un timer che ne stabilisca gli orari magari spegnendole durante le ore centrali della notte.

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