Sondaggi: FdI e M5S a gonfie vele, male Lega e Forza Italia. Disastro Pd

Cresce ancora Fratelli d’Italia, crolla il Partito Democratico. Pagano anche Lega e Forza Italia che depositano i loro voti verso Meloni, mentre M5S e gli altri partiti di sinistra si avvantaggiano delle incertezze dei dem. 

A quasi un mese dal voto che ha rinnovato il Parlamento per la XIX legislatura, continua a crescere la fiducia in Fratelli d’Italia da parte degli elettori. Per Swg il partito di Giorgia Meloni sale al 27%, un punto in più rispetto a quanto ottenuto alle elezioni politiche, nonostante le difficoltà di Meloni nel trovare la giusta armonia con gli alleati per la formazione del prossimo esecutivo nazionale.

A farne le spese sono proprio Forza Italia e la Lega, il partito di Silvio Berlusconi scende al 7,3%, -0,8 punti rispetto a un mese fa e il Carroccio perde ancora lo 0,3%, arrivando all’8,5% dei consensi. Le scelte di indicazione di Meloni, soprattutto in ambito internazionale ed economico, stanno confermando la sua leadership e ora rappresenta esattamente il doppio della somma dei due alleati.

LE OPPOSIZIONI

A crescere ancora è anche il Movimento 5 Stelle che passa al 17,2%, quasi 1,8 punti in più rispetto alla scorsa tornata elettorale, tallonando il Partito Democratico (ora considerato in tandem con Articolo 1) sceso al 17,5%, -1,6% rispetto a un mese fa. Secondo gli elettori le tematiche di Sinistra si sono spostate in favore del partito di Giuseppe Conte più che verso quello di Enrico Letta. Sonni poco tranquilli per i dem che pagano una leadership debole, senza contare che mancano ancora circa 5-6 mesi al prossimo congresso, una fase che costerà ulteriore consenso e vedrà lacerazioni interne per contendersi la segreteria. Si consideri che tra il primo partito e il secondo attualmente ci sono quasi 10 punti di distacco.

Sempre tra le opposizioni sale anche la coalizione di Azione/Italia Viva che raggiunge l’8,7% (+0,9% dalle elezioni), cresce anche l’alleanza Verdi/Sinistra Italiana dello 0,3% arrivando al 4,1%, a seguire +Europa, che guadagna lo 0,2% e va al 3,3%, bene anche Italexit che guadagna un ottiene un decimo in più e torna al 2,5%. A chiudere Unione Popolare con 0,2% di crescita che vale l’1,1% mentre sotto l’1% ci sono ancora Noi Moderati per il Centrodestra e Impegno Civico per il Centrosinistra.

DATI PREOCCUPANTI

Sulla formazione del nuovo esecutivo, gli italiani vedono di buon occhio l’ingresso di tecnici piuttosto di che politici per ricoprire incarichi importanti. Sempre secondo Swg, il 73,8% degli intervistati si sentirebbe rassicurato dalla presenza da tecnici nel futuro governo. Per il ministero dell’Economia il preferito è un tecnico al 52,3%, rispetto a un ministro politico valutato al 27,4%. A preoccupare è la mancanza di rappresentanza: l’astensione è al 36% e per il 33,5% degli elettori nessun partito in Parlamento è portare delle sue idee e istanze politiche.

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