Di Maio lascia Impegno Civico: quale futuro per l’ex-grillino?

Dopo il pessimo risultato elettorale e 10 anni ai vertici delle istituzioni, il futuro di Luigi Di Maio appare incerto. Difficile immaginare però che starà lontano dalla politica per molto tempo. 

E’ durata davvero poco la nuova esperienza politica di Luigi Di Maio in Impegno Civico. L’ex-pluriministro ed ex-pentastellato si è dimesso dalla segreteria del partito che aveva creato a Bruno Tabacci per affrontare le elezioni politiche del 25 settembre in sostegno del Centrosinistra, dopo il disastroso risultato conseguito alle urne che lo ha visto uscire dal Parlamento dopo 10 anni.

La notizia è stata diffusa tramite un comunicato stampa dello stesso Di Maio, sparito anche dal radar dei social network, in cui conta milioni di follower, da alcune settimane. L’ultimo avvistamento risale a sabato scorso, quando ha passato il testimone di ministro degli Esteri al subentrante Antonio Tajani.

Di Maio paga il conto alla sua stessa creatura, quel Giuseppe Conte che l’enfant prodige del gota grillino aveva posto (insieme a Matteo Salvini) a capo del Governo gialloverde del Conte I. “L’avvocato del popolo” è riuscito a recuperare il consenso perduto dai grillini e a sottrare a Di Maio lo scettro di “nuovo che avanza” lasciandolo a un misero 0,6% dei consensi a livello nazionale.

Pochi li rimpiangono, a parte il fedelissimo Sergio Batteli, anche lui fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle per creare il gruppo parlamentare guidato da Di Maio nell’ultima legislatura. “È stato un onore amico mio” scrive Battelli su Facebook. “L’amicizia e i rapporti umani non cambieranno mai come non cambierà mai la cattiveria e l’invidia della gente. Ad maiora semper“.

COSA FARA’ DI MAIO?

Dopo essere stato tutto e il contrario di tutto in politica (euroscettico e uomo di fiducia di Draghi, alleato dei Gillet gialli e amico di Macron, fan di Putin e sostenitore dell’Ucraina) in molti si chiedono quale sarà adesso il futuro di “Giggino”. Difficile un suo ritorno, almeno nell’immediato, in politica. Ma l’aver elargito cariche e poltrone praticamente a chiunque gli sia stato vicino nella sua ascesa politica, fanno pensare che per lui non sia finita qui.

A 36 anni potrebbe entrare in Bains, società di consulenza americana tra le più importanti al mondo, o mettere in piedi una sua società di consulenza, forte degli appoggi costruiti in questo decennio. Ma prima di ogni cosa dovrà attendere un anno dalla carica ricoperta di ministro degli Esteri, il più giovane della storia repubblicana. Si prenderà dunque una pausa nella quale studiare e preparare il terreno per il suo futuro.

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