Ucciso in strada mentre festeggiava il compleanno

Figlio del boss di Foggia e pregiudicato, l’uomo era in compagnia di amici e parenti quando è stato colpito da diverse pallottole. Si ipotizza un regolamento di conti tra organizzazioni criminali del foggiano. 

Agostino Corvino, 50enne pregiudicato e nipote del boss Raffaele Tolonese della batteria Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese della Società foggiana, è stato ucciso dopo essere stato colpito da una raffica di proiettili in strada a Foggia. Stava festeggiando il suo compleanno quando intorno alle 21 di ieri sera è stato ferito mortalmente all’addome mentre si trovava con amici e parenti in un chiosco di bibite nella città pugliese.

Inutile il trasporto in ospedale dove la vittima è giunta in codice rosso. Si sospetta che l’omicidio sia avvenuto nell’ambito di una vendetta tra organizzazioni criminali. L’uomo era un elemento importante dell’organizzazione mafiosa locale.

I PRECEDENTI DI CORVINO

Corvino era stato fermato nel 2013 con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, ricettazioni, spaccio di stupefacenti e sequestro di persona. Per gli stessi reati era stato condannato nel 2016 dalla Corte di Appello di Bari alla pena di anni cinque e mesi quattro di reclusione. Prima ancora, nel novembre 2012, Corvino fu arrestato insieme ad altre quattro persone, tra cui lo zio boss, nell’ambito dell’operazione Hurt Locker, il blitz frutto delle attività investigative avviate dopo l’esplosione di due potenti ordigni davanti agli esercizi commerciali. Entrambi verranno poi assolti dalle accuse. Nel febbraio 2018 i militari del comando provinciale Carabinieri di Foggia, unitamente al reparto Anticrimine del Ros di Bari, gli avevano eseguito il sequestro con contestuale confisca, emessa ai sensi del Codice Antimafia, dal Tribunale di Foggia-Ufficio Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica-Dda di Bari.

GUERRA DI MAFIA

Finora sono 13 gli omicidi nella zona di Foggia dall’inizio del 2022 nel giro della criminalità organizzata. Due settimana fa c’erano stato una altro agguato nei confronti di Ivan Narciso, condannato a 5 anni e 6 mesi con giudizio abbreviato nel processo scaturito dall’operazione Decimabis, una delle più imponenti operazioni contro la mafia foggiana. A inizio ottobre era stato ucciso Gerardo Tammaro, padre di un ragazzo che in estate aveva ammazzato Andrea Gaeta, figlio di Francesco ‘Spaccapalline’, ritenuto il boss del paese alle porte del capoluogo dauno.

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