La confessione del figlio: ho ucciso mio padre mentre dormiva

“Credeva di essere spiato come il protagonista di un film” è quanto affermato da una amica di famiglia. Il ragazzo ha prima colpito il padre e poi lo ha accoltellato, probabilmente è vittima di gravi disturbi psichici mai confermati dai medici. 

Riccardo De Felice è affetto da gravissimi disturbi mentali, questa è la convinzione degli inquirenti della Procura dopo la confessione del ragazzo 24enne responsabile dell’omicidio del padre. Francesco de Felice, 56enne ufficiale dell’Esercito Italiano in congedo, è stato ucciso nel sonno dal figlio mentre riposava sul divano della casa dove vivevano insieme a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.

A trovare il corpo e chiamare le forze dell’ordine verso le 4 di notte è stata la moglie di Francesco. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il medico legale Alberto Furlanetto e il pm Davide Romanelli, per il padre sono stati inutili i soccorsi: Riccardo lo ha colpito alla testa due volte con una sbarra di metallo utilizzato per i pesi, poi lo ha finito con tre coltellate con un arnese da cucina. Il giovane ha atteso l’arrivo dei carabinieri sul pianerottolo di casa.

Un dramma della follia, esploso senza che nulla lo facesse presagire” è il commento del procuratore di Treviso Marco Martani il quale oltre al ragazzo ha interrogato anche la madre dell’omicida, che ora è intenzionato a chiedere una perizia psichiatrica per avere la conferma dei suoi sospetti. “Chiederemo una perizia psichiatrica ma, sulla base delle spontanee dichiarazioni rilasciate in caserma, è evidente che quel giovane ha gravi problemi mentali” afferma il procuratore.

UN RAGAZZO PROBLEMATICO

Sebbene in molti conoscessero Riccardo come un ragazzo con dei problemi, non c’era mai stata una diagnosi medica che accertasse la questione e nessuno immaginava che la sua malattia potesse portarlo a compiere un gesto del genere. Appariva come un ragazzo normale sebbene un po’ strano, poi qualche mese l‘improvviso cambiamento con atteggiamenti e gesti sempre più preoccupanti ma mai violenti.

Secondo una amica e testimone della famiglia, Riccardo De Felice “era un ragazzo normale. Poi, a fine estate, è impazzito. Si era convinto di vivere come nel film The Truman Show, dove ogni cosa era una messa in scena e tutti lo spiavano“. Il giovane credeva di essere spiato. “Non era più lui si sentiva perseguitato. Ha litigato con tutti, ha preso a pugni il suo migliore amico e ha interrotto i rapporti con noi, che lo conosciamo da una vita. Una settimana fa mia sorella l’ha incontrato: le ha detto di avere appena perso il lavoro da operaio, era depresso e diceva di volersi suicidare” ha aggiunto.

Qualche giorno fa l’unico episodio davvero grave, Riccardo scappa di casa. Il padre Francesco va a cercarlo sulle colline dove si era rifugiato ma al rifiuto di tornare a casa ne sarebbe nata una lite violenta. E poi la tragedia accaduta martedì notte. La coppia ha un altro figlio che però vive all’estero. Pochi giorni fa un altro omicidio avvenuto in famiglia a Pellegai di Mel (Borgo Valbelluna, Belluno) quando il figlio di un’anziana donna ha accoltellato la madre prima di togliersi la vita.

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