Bonus matrimonio in chiesa: polemica sulla proposta della Lega

Fino a 20mila euro per ogni coppia che decide di sposarsi ma solo con rito religioso. La manovra costerebbe oltre 700 milioni di euro, una spesa assurda e priva di senso per le casse dello Stato. 

Fino a 20mila euro di bonus fiscale per chi si sposa in Chiesa. La proposta di legge presentata da un gruppo di deputati dell Lega lascia molto perplessi i cittadini e si attira la reazione delle opposizioni e dei commentatori politici. La proposta  stata avanzata dai parlamentari Domenico Furgiuel, Alberto Gusmeroli, Simone Billi, Ingrid Bisa ed Erik Umberto Pretto.

E’ lo stesso Furgiuel a rispondere alle critiche, tentando di correggere. “La proposta di legge volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no” afferma il deputato del Carroccio. “Molte coppie sono dubbiose sui corsi prematrimoniali, i quali hanno una finalità ben precisa e spesso sottovalutata: cercare di far capire alla coppia se si è realmente pronti nel prendere la decisione di sposarsi” si legge nel testo.

I COSTI

Il bonus sarebbe esteso per 5 anni avrebbe un costo totale per lo Stato di circa 716 milioni, nonostante dati Istat dicano che i matrimoni religiosi sono decisamente in calo nel nostro Paese. “Il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso” sostiene ancora il parlamentare. “Con il bonus intendiamo agevolare le giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione“.

Ma le condizioni necessarie per ottenere il finanziamento prevedono che gli sposi abbiamo meno di 35 anni, che abbiamo un reddito al di sotto dei 23mila euro e che siano cittadini italiani da almeno 10 anni. Le agevolazioni riguarderebbero tutte le spese previste per la celebrazione, dagli addobbi ai vestiti, al ristorante, al trucco fino anche alle bomboniere.

LE CRITICHE

Per la senatrice del Pd Simona Malpezzi si tratta di una proposta anticostituzionale, populista assurda, mentre per l’esponente di Azione Mara Carfagnala Lega è rimasta al Papa Re“. Dello stesso tono Benedetto Della Vedova di +Europa secondo cui “la proposta ricorda la fascistissima tassa sul celibato“. Persino Maurizio Lupi, capo di Noi moderati in maggioranza, dice “no a proposte bislacche“. L’esponente del Pd Enrico Borghi ricorda a tutti che “Chi crede in certi valori, non ha bisogno per testimoniarli della mancia corroborante: roba da mercanti del Tempio”.

Impostazioni privacy