Saman Abbas, autopsia si ferma per Covid: si dovranno attendere almeno 10 giorni

L’avvocato dell’ente Penelope, Barbara Iannucelli, ha spiegato che con molta probabilità ci vorranno circa dieci giorni per avere gli esiti dell’esame autoptico sul corpo recuperato, che si presume appartenga a Saman Abbas

Si dovranno attendere ancora circa dieci giorni per scoprire se il cadavere ritrovato in un casolare a Novellara (Reggio Emilia), sia davvero quello di Saman Abbas.

Saman Abbas-meteoweek.com

Da quanto spiegato a Fanpage dalla legale dell’Associazione Penelope, Barbara Iannuccelli, «l’ispezione cadaverica esterna è stata bloccata per causa Covid. Avevamo appuntamento per l’autopsia, ma ora stiamo attendendo una nuova data per iniziare le analisi». L’Associazione Penelope si occupa di tutelare amici e familiare di persone sparite e si è costituita parte civile nel processo sul presunto delitto della 18enne.

Il fatto che ora si debba attendere per gli esiti dell’esame autoptico, è dato dal fatto che probabilmente ci sono stati casi di positività al Covid 19 tra chi si sarebbe dovuto occupare dell’esame dei resti umani. L’avvocato si è recata sul luogo in cui hanno ritrovato il corpo con l’anatomopatologa Cristina Cattaneo e ha raccontato di aver visto la buca e la salma che riemergeva, non totalmente dissepolta. «La sorpresa è che non era all’interno di un sacco e vestito. Proprio gli indumenti sarebbero compatibili con quelli di Saman ripresi dalla videosorveglianza. Anche la catenina c’è. Secondo me non c’è alcun dubbio che sia lei», ha detto l’avvocatessa.

La legale dell’Associazione Penelope ha anche dato conferma del fatto che hanno aperto una seconda inchiesta contro ignoti. In merito a quanto ha dichiarato il padre della 18enne scomparsa a Novellara il 30 aprile 2021, ossia che sua figlia è viva ed è in Belgio, l’avvocatessa ha detto:«Shabbar ha fatto una dichiarazione coerente con quella fatta a giugno del 2021, quando aveva detto che la figlia era in Belgio, perché in quel caso fece una denuncia di scomparsa. Lui sapeva di poter appoggiarsi a quel documento, era consapevole di poter provare l’abitudine della figlia ad allontanarsi da casa, è documentalmente provato». Infine, in merito alla questione che sia stato un rinvenuto un corpo, «non sappiamo come la sta gestendo. Ma lì funziona tutto in maniera diversa ed è possibile che venga prosciolto. Ciò che è incredibile che la madre, Nazia, al momento ancora ricercata, non sia stata sfiorata da alcun provvedimento pakistano», ha chiosato la legale.

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