Uccisa sul Raccordo travolta da un tir: Alessia Sbal aveva chiamato il 112 tre volte

Uccisa sul Raccordo travolta da un tir: Alessia Sbal aveva chiamato il 112 tre volte per chiedere aiuto. Giallo sul drammatico incidente che ha strappato la vita alla 42enne.

È morta a 42 anni Alessia Sbal, estetista residente a Ciampino e titolare di un centro di bellezza a Monteverde (Roma). Ha perso la vita mentre era sul Raccordo Anulare all’altezza dello svincolo per via Boccea. A travolgerla, un tir.

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Uccisa sul Raccordo travolta da un tir: Alessia Sbal aveva chiamato il 112 tre volte (foto via Roma Today) – meteoweek.com

La donna era scesa dalla sua auto, una Fiat Panda, rimasta in panne lungo la corsia d’emergenza. Il conducente del mezzo pesante ha spiegato di non essersi accorto della donna, che però indossava anche il gilet catarifrangente. Dopo averla investita, l’uomo è scappato, senza prestare soccorso. Nelle scorse ore è stato arrestato per omicidio stradale.

Ma è giallo sul drammatico incidente. Secondo quanto si apprende, infatti, la donna avrebbe chiamato il 112 tre volte, prima di essere travolta e uccisa. E a raccontare quanto in parte successo quella sera è stata anche la sorella della vittima.

“Mia sorella aveva paura e ha chiamato il 112”

Si cerca di capire cosa sia realmente successo quella sera di domenica scorsa. La 42enne, scesa sul Raccordo Anulare con l’auto in panne, indossava il gilet catarifrangente. L’uomo che l’ha investita, un camionista di 40 anni, è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso. Ha continuato però a ripetere di non essersi accorto di nulla, di non essersi reso conto di aver travolto la donna.

La donna, dal canto suo, pare fosse ben consapevole di quanto stesse per accaderle. “Mi sta tagliando la strada, ma che fa? Mi è venuto addosso, devo attaccare”, avrebbe raccontato all’amica con cui stava al telefono, poco dopo le 20:30.  Ma quella sera, Alessia avrebbe chiesto aiuto anche a sua sorella. “Mia sorella aveva paura e ha chiamato il 112. La prima chiamata dura 23 secondi, la seconda, in arrivo dal 112, un minuto. Alla terza, sempre in arrivo dal 112, Alessia non riesce a rispondere: vuol dire che ha parlato con qualcuno che le ha dato il consiglio di uscire dall’auto e ha messo il giubbetto. Mi chiedo il perché”, ha raccontato Ilaria, in un’intervista per La Repubblica.

Sarebbe ancora tutta da stabilire, però, la dinamica dell’incidente. Difficile infatti stabilire quanto effettivamente successo, data anche la distanza delle telecamere di videosorveglianza della carreggiata interna, che riprendono proprio quel tratto di Raccordo, e dato anche che sul guard rail pare non siano stati trovati segni di colluttazioni relative al sinistro. Saranno i risultati offerti dall’autopsia a fornire altri indizi e dettagli importati per le indagini.

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