Tir con scritta “Il Duce” a Venezia, il camionista e l’impresa: come è andata a finire

Dopo l’apparizione del tir con l’effige del Duce, l’azienda ha fatto sapere di dissociarsi dal camionista. Ecco cosa è successo

L’impresa di trasporti, dopo la comparsa del camion con l’effige di Mussolini, ha preso le distanze dal camionista e ha espresso «il più profondo sdegno e disappunto». Questo camion riportava sul suo parabrezza la scritta “Il Duce”, ed è comparso su una chiatta ormeggiata nel Canal Grande, davanti all’Hotel Bauer.

Tir Il Duce-meteoweek.com
Tir Il Duce-meteoweek.com

Saverio Monari, membro del cda di Arteria, azienda di trasporti di opere d’arte e arredi pregiati, si è dissociato da quanto occorso martedì mattina, 13 dicembre scorso. L’azienda in questi giorni si sta occupando di portare via gli arredi dall’albergo per consentire che si svolga la ristrutturazione che si concluderà tra due anni e mezzo.

Per essere più rapidi, l’azienda milanese aveva contattato Obiettivo Trasporti di Concordia Sagittaria, che ha fatto loro avere il suddetto tir con la scritta Il Duce. I vertici dell’impresa garantiscono di non essersene resi conto in tempo. «Appena ci siamo resi conto, il nostro personale ha immediatamente chiesto al sub-trasportatore di allontanarsi. Abbiamo subito interrotto ogni rapporto contrattuale, ora stiamo valutando la possibilità di fare un’azione legale nei confronti della ditta», spiegano da Arteria.

Nella giornata di ieri, Obiettivo Trasporti, come riporta Il Corriere, ha contattato un referente di Arteria per chiedere scusa per quanto occorso, ha comunicato il legale dell’azienda, Giovanni Pennica:«Si stanno prendendo gli opportuni provvedimenti e la direzione dell’Hotel Bauer si dissocia completamente e sotto ogni profilo da quanto verificatosi». 

I commenti alle affermazioni del Pd

Sull’episodio si è espressa la segretaria comunale del Partito democratico Monica Sambo, che ha commentato:«Vergogna inaccettabile. Evidentemente nel clima generale delle forze di destra che governano si pensa che queste cose possano essere concesse».

Tanti i commenti che hanno dissentito dal post della segretaria, arrivando persino a insultare lei e i suoi familiari. Sambo e la segreteria Pd hanno deciso di sporgere denuncia per i commenti di insulto:«Ho deciso di denunciare per dare un segnale: non si resta impuniti di fronte a certe offese. Vanno fermati i fascisti da tastiera che perseguitano i profili di privati cittadini. Io ho spalle larghe ma non la faccio passare. Sotto ai miei post ci sono frasi che inneggiano al fascismo: le segnalerò all’autorità giudiziaria affinché vengano portate avanti le azioni conseguenti».

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