Aggressione al liceo Michelangelo di Firenze, le proteste degli studenti e le reazioni dei politici

L’aggressione subita dagli studenti del liceo Michelangelo di Firenze continua a far discutere. Mentre gli alunni protestano, le opposizioni puntano il dito contro il silenzio del governo Meloni.

Lo scorso sabato 18 febbraio alcuni studenti del liceo classico Michelangelo di Firenze hanno subito un’aggressione diventata in poco tempo virale sul web. I giovani sono stati assaliti e presi a calci e pugni da parte di un gruppo esterno alla scuola, formato da ragazzi appartenenti al movimento di destra ed estrema destra Azione Studentesca.

Aggressione al Liceo Michelangelo
L’aggressione agli studenti del liceo Michelangelo di Firenze – meteoweek.com

Tutto è accaduto davanti al liceo. Le vittime dell’assalto sono gli alunni del Collettivo Sum (Studenti Uniti Michelangelo). Diverse le voci sono scese in campo per condannare il terribile episodio, tra cui il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. A detta del deputato, si tratta di un assalto di stampo fascista che “non può essere derubricato a rissa”.

Quella dei membri di Azione Studentesca è stata “una vera e propria spedizione punitiva” nei confronti degli studenti, intenzionati ad entrare a scuola prima dell’inizio delle lezioni. Nel suo appello, Fratoianni ha parlato anche della necessità di far fronte ai “tentativi sempre più diffusi di riorganizzazione dell’area neofascista”.

Liceo Michelangelo, l’assalto di Azione Studentesca

Nata nel 1996, l’associazione Azione Studentesca faceva inizialmente parte del movimento Azione Giovani. Nel corso degli anni ha potuto contare sull’apporto di diversi responsabili, tra cui spicca l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nel 2009 Azione Giovani si è sciolta per confluire all’interno di Giovane Italia segnando una battuta d’arresto per l’associazione, che nel 2016 è stata rifondata.

Il silenzio da parte di Meloni non è certamente passato inosservato. Da parte di Fdi è arrivato solamente un intervento da parte del presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che ha ridimensionato il caso: “Era evidentemente una rissa” ha affermato nello studio del programma “Agorà”.

Il parlamentare ha rivolto un’interrogazione a Matteo Paintedosi, ministro dell’Interno, in modo da poter acquisire i video necessari a “identificare tutte le persone per ricostruire i fatti”. La stessa richiesta è stata presentata da Fratoianni, desideroso di fare luce non solo sui fatti del liceo Michelangelo ma anche sull’aggressione precedente verificatasi al liceo Pascoli.

Le accuse dell’opposizione

Nel frattempo, la situazione a scuola continua ad essere tesa. Gli studenti si sono riuniti prima del suono della campanella la mattina di lunedì 20 febbraio al grido di “Firenze è solo antifascista”. Gli alunni del liceo Michelangelo, insieme a quelli del liceo Castelnuovo, hanno organizzato una protesta fuori dalle loro scuole. Una volta entrati in classe, hanno richiesto di poter fare un’assemblea straordinaria.

Sul fronte della politica, l’opposizione ha mosso duri attacchi al governo Meloni. “Un rave ha provocato un putiferio e una normativa di urgenza” ha ricordato Enrico Letta su Twitter. Mentre ha mantenuto il silenzio davanti all’aggressione “squadrista”. Un silenzio “che se continua si fa complice”.

Matteo Renzi, sulla sua eNews, ha condannato l’episodio definendolo “un atto di violenza squallido e vigliacco”, per poi domandarsi per quale motivo la desta (sempre pronta ad intervenire su tutto “da Peppa Pig alla scaletta di Sanremo”) non si sia esposta.

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