Cutro, il Consiglio dei ministri approva il decreto migranti

Il Consiglio dei ministri tenutosi a Cutro nelle scorse ore si è concluso con l’approvazione del decreto migranti. Il testo è incentrato sulla gestione dei flussi regolari e la lotta agli “scafisti”.

Il Consiglio dei ministri a Cutro è stato definito come un “segnale simbolico” e allo stesso tempo “concreto” da parte del governo che, come affermato da Giorgia Meloni, non si volta assolutamente “dall’altra parte”. La premier ha preso le difese del ministro Matteo Piantedosi, il quale è stato pesantemente attaccato in seguito alle sue dichiarazioni relativamente alla recente strage.

Cutro, il Consiglio dei ministri approva il decreto migranti
Cutro, il Consiglio dei ministri approva il decreto migranti (Ansa) – meteoweek.com

La presidente del Consiglio, inoltre, ha voluto rispondere a chi ha accusato lo Stato di aver lasciato morire in mare le vittime della tragedia avvenuta negli scorsi giorni. Non poche tensioni sono sorte con i giornalisti e con chiunque si sia affidato a quelle che Meloni ha definito “ricostruzioni surreali”. La premier ha poi annunciato l’approvazione, da parte del governo, del decreto migranti. Le nuove misure andranno ad inasprire le pene contro agli “scafisti”e mirano anche a contrastare l’immigrazione irregolare e rinstaurare i decreti flussi.

Il decreto prevede un “aumento delle pene per il traffico di migranti”. Insieme all’introduzione di una nuova fattispecie di reato”. L’illecito riguarda morti o ferite gravi come conseguenza della tratta. I responsabili potranno ricevere pesanti sanzioni, con una “pena fino a 30 anni di reclusione nel caso in cui muoiano persone in una di queste traversate”. Le nuove misure intendono rendere il reato di traffico di esseri umani un crimine universale. Ciò significa che lo Stato italiano potrà perseguire gli “scafisti” anche fuori dai confini nazionali.

Decreto migranti

Il governo Meloni con queste misure intende trasmettere un messaggio preciso. “In Italia non conviene entrare illegalmente, non conviene pagare gli scafisti. Non conviene rischiare di morire” sono state le parole della premier. Se il nuovo decreto è stato accolto con piacere da personalità come Matteo Salvini, che si è detto soddisfatto (anche perché al suo interno si trovano diverse proposte presentate dalla Lega), il testo ha scatenato polemiche in queste ultime ore.

Carlo Calenda, parlando del Consiglio dei ministri a Cutro, ha dichiarato che “non è stato detto cosa non ha funzionato”. Si sarebbe evitato, a detta del senatore, di analizzare i fattori che hanno portato all’ennesima tragedia. Non ci sarebbero state nemmeno “parole di grande cordoglio”. Meloni si sarebbe limitata a puntare il dito contro nuovi reati con le misure contro gli “scafisti”.

Proseguendo nella sua illustrazione del decreto, la premier ha anche parlato di “accordi bilaterali con i Paesi in cui la tratta viene organizzata” e dell’intenzione del governo di garantire maggiori flussi legali, attraverso nuovi investimenti negli Stati che collaborano maggiormente alla battaglia contro la tratta internazionale. Infine, verrà dato inizio ad una “campagna di comunicazione nei Paesi di origine” con l’obiettivo di “spiegare quanto sia diversa la realtà da quella che raccontano i criminali”.

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