Il miracolo del bambino nato con due teste: ora parla e cammina

Per i medici aveva pochissime speranze di vita, ma oggi parla e cammina. Un bambino, nato con due teste a Palermo, è stato operato al Bambin Gesù e adesso potrà condurre una vita normale.

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S.V., il bambino nato a Palermo con due teste e operato al Bambin Gesù – meteoweek.com

La storia di S.V., bambino nato a Palermo con due teste, ha commosso in tanti. Lo chiamano “Il miracolo dei Cappuccini“, in onore del gruppo di preghiera che ha aiutato la sua famiglia in un momento di grande difficoltà. Alla nascita, infatti, i medici gli avevano diagnosticato pochissime possibilità di vita a causa di una rarissima malformazione. Il piccolo aveva un rigonfiamento attaccato alla nuca, che sembrava una seconda testa. La mamma e il papà di S., tuttavia, non hanno mai mollato. Grazie ad una colletta sono riusciti a trasferirlo al Bambino Gesù di Roma, dove è stato operato. Le possibilità di riuscita dell’intervento erano soltanto al 17%, ma il neonato è sopravvissuto. Oggi, a discapito delle aspettative, ha un anno e parla e cammina come un bambino normale.

La storia di S.V.

Il caso di S.V. è scientificamente denominato encefalocele. Una malformazione congenita del cranio, causata da una mancata saldatura completa delle ossa, che prevede la  fuoriuscita di tessuto cerebrale e meningeo. Il liquido, durante la gestazione, si era situato in un grosso rigonfiamento dietro la nuca del neonato, detto sacco cistico, che sembrava in questo modo avere due teste. I genitori lo sapevano già dalle ecografie, ma non hanno voluto in alcun modo rinunciare a mettere al mondo la loro creatura. Fino al giorno dell’operazione hanno sperato che sopravvivesse con tutte le loro forze.

Con mio marito Maurizio – racconta M.L, la madrenon abbiamo mai avuto dubbi. Lo avremmo fatto nascere e accolto. I medici mi avevano detto chiaramente che c’erano poche possibilità che sarebbe sopravvissuto, mi hanno pure fatto firmare un documento in cui autorizzavo le cure compassionevoli. Ma S. dopo sette giorni ha cominciato a prendere il latte dal biberon“.

In tanti hanno dato una mano a S.V. e alla sua famiglia. Fin dal giorno della nascita, infatti, i genitori hanno fatto campagne sui social e non solo per raccogliere il denaro necessario per portare il bambino nell’ospedale che lo avrebbe operato. Un grosso aiuto è arrivato dal gruppo religioso Madonna di Luce, che ha dato vita ad una gara di solidarietà. “Abbiamo chiamato tutti gli ospedali pediatrici specializzati d’Italia e abbiamo trovato la disponibilità del Bambino Gesù ma il problema era raccogliere i 70 mila euro che servivano al viaggio in elicottero e alla permanenza dei genitori nei giorni dell’intervento“, racconta il responsabile Sergio Orlando. Tramite le donazioni si è arrivati a oltre 10 mila euro. Poi l’intervento della Regione ha garantito il trasferimento in elicottero a Roma gratuitamente.

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L’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove S.V. è stato operato – meteoweek.com

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Le possibilità di riuscita dell’intervento erano soltanto del 17%, ma S.V. ce l’ha fatta. Durante l’operazione i medici avrebbero scoperto che, per fortuna, la situazione era meno grave del previsto. Nel rigonfiamento, infatti, non era presente tessuto cerebrale, bensì soltanto liquido meningeo. Per questa ragione non si trattava di encefalocele, ma di meningocele. Dal 7 novembre 2019 viene costantemente monitorato, poiché non è possibile escludere danni celebrali. Eppure, il bambino, ad un anno di distanza, sta bene e cresce normalmente. “Non bisogna mai smettere di sperare“, ripete la madre.

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