Crisi di governo, Matteo Renzi: “Da Conte nessuna risposta. Ma se vuole fare la conta in Aula, sbaglia”

Nuovo scambio di colpi tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte, con il primo pronto ad aprire la crisi, definitivamente.

Lo dice da tempo, che non c’è più tempo. Scadenze, ultimatum, accuse: Matteo Renzi va avanti così in quella che sembra essere una battaglia all’ultimo grido tra il leader di Italia Viva e l’attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La tensione resta altissima e lo strappo è ormai evidente. Il futuro di Conte è appeso ad un filo ma, con lui, potrebbe esserlo anche quello dell’Italia, già messa sotto pressione dall’attuale crisi pandemica. Renzi, intanto, continua a insistere sul Recovery e sull’immobilismo del Governo, che sarebbe paralizzato di fronte ad un’urgenza che richiede mobilità, attivismo, risoluzioni e risposte certe. “Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti, dalle infrastrutture ai soldi per la sanità”, dice Renzi. E alle sue domande, non sarebbero arrivate risposte.

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“Più che farlo cadere, vorrei vederlo muovere. Il governo è immobile: si vive di rinvio in rinvio. Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti, dalle infrastrutture ai soldi per la sanità”, ha ribadito l’ex dem in un’intervista a Repubblica chiedendo chiarezza anche sul fronte scuola, cultura e lavoro. In verità, una risposta dal Premier ci sarebbe stata: “Abbiamo chiesto al premier con lettere, sms, documenti, riunioni. La risposta è stata sprezzante e sorprendente: ci vedremo in Parlamento, ha detto Conte. Evidentemente è già convinto di avere i voti in Aula, forse di Forza Italia: mi sembra un errore politico e un azzardo numerico. Ma auguri a lui e all’Italia“, riferisce il leader di Italia Viva.

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62 richieste di correzioni 

E intanto, dall’altra parte del tavolo, Giuseppe Conte insiste per la ricerca di un confronto e dell’apertura al dialogo. “Quando la smetterà di scrivere post retorici e inizierà a confrontarsi sui temi di merito facendo davvero politica, ci troverà a fare l’interesse dell’Italia e degli italiani. Basta che faccia presto, perché non c’è più tempo”, contrabatte Matteo Renzi. La riunione tenutasi tra il Premier e i capidelegazione della maggioranza, per presentare la bozza rivista del Recovery, non ha dato infatti gli effetti sperati. Gualtieri, durante l’incontro, avrebbe parlato di concetti vaghi senza fornire risposte, portando un documento abbozzato e neanche completo. Il Governo, insomma, pecca di approssimazione: “Non solo non si sa quando si torna a scuola o quando si riapre un negozio ma i testi vengono licenziati senza il canonico percorso istituzionale: proposta, preconsiglio, discussione, approvazione. In democrazia la forma è sostanza. Punto”, insiste Matteo Renzi.

Sarebbero state 62 le richieste di correzioni al ministro Gualtieri presentate da Italia Viva. “Prima di dire se siamo soddisfatti o no, dobbiamo vedere il nuovo testo. Capisco che nella cultura del Grande Fratello è difficile da accettare ma i testi di legge non sono post, i decreti non sono tweet, una riforma non è una storia su Instagram“, prosegue l’attacco di Renzi. Insomma, da Giuseppe Conte nessuna risposta. E la partita si avvicina alla chiusura finale.

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