Madame: dolcezza e cazzimma della nuova promessa della musica italiana

Prende la mira con la punta della penna, spara verso dopo verso e affonda con una rima: Madame è la nuova killer della scena hip hop italiana. È lei a fare fuori tutte le differenze di genere in una realtà musicale fino a questo momento appannaggio esclusivo dell’universo maschile. Il suo percorso personale e artistico è la prova che essere donna non è un limite ma un’arma.

Madame

Come nasce “Madame”

Francesca, originaria di Creazzo, in provincia di Vicenza, vive di musica fin da piccola. Il padre è un grande appassionato del cantautorato italiano ma lei predilige il rap: a soli 13 anni impara a memoria tutte le canzoni di Fedez ed Emis Killa. Il suo nome d’arte nasce per gioco utilizzando un generatore di nomi per Drag Queen da cui esce fuori “Madame Wild”, poi abbreviato in “Madame”.

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Il percorso di Madame

Per lei niente accademie, maestri o mentori: a soli 16 anni è lei l’insegnante di se stessa. A scoprirla è il rapper Eimegei, quando viene al mondo il suo primo singolo “Anna”. È però il brano “Sciccherie” a consacrarla come nuova promessa del rap italiano. Dalla condivisione di Cristiano Ronaldo al commento di La Pina su Radio Deejay, ben presto si fa notare nel panorama musicale nazionale e internazionale fino a finire nelle mani di Paola Zukar, “la signora del rap”, manager di artisti del calibro di Clementino, Fabri Fibra e Marracash. È proprio con quest’ultimo che duetta nel brano “L’anima”, contenuto in “Persona”, l’album più venduto del 2020. Madame è poco più che un’adolescente ma si fa strada a morsi e pugni e conquista l’attenzione di artisti come Ernia, Gaia, Ghali e Negramaro, con cui collabora all’album “Contatto” con il brano “Non è vero niente”. Il suo nome è anche tra quello dei BIG in gara a Sanremo 2021: si tratta della cantante più giovane in gara ma probabilmente anche quella con più “cazzimma”. La canzone con cui parteciperà sarà “Voce”, un invito a cercare, trovare e difendere la propria identità.

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Madame: un nome un’identità

Madame

Amante di Dante e della poesia medievale, Madame è la stilnovista del ventunesimo secolo. Rime taglienti, metrica elegante e allegorie ricercate, la sua musica sembra avere una storia millenaria quando in realtà a cantare è una ragazzina. Se “Anna” e “Sciccherie” sono proprio lo specchio del mondo giovane di Madame, già con “17” la storia è un’altra: una storia di determinazione e consapevolezza in cui Francesca rivendica per lei e per tutto l’universo femminile un posto nella scena rap italiana troppo sbilanciata al maschile. Dopo il bisogno di sentirsi riconosciuta, Madame cresce e con lei la sua scrittura. Non c’è più la necessità di uno sguardo che approvi, ma è lei stessa a puntarsi il riflettore addosso e a mettere in luce le sue qualità: “Alibi” e “Clito” sono racconti velati del rapporto tra lei e il mondo ma al tempo stesso espliciti. Il linguaggio che usa è un chiaroscuro contemporaneamente delicato e spietato, timido e deciso, esattamente come lei. Resta solo una domanda (fortunatamente) aperta: che cosa possiamo ancora aspettarci da un’artista come Madame?

 

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