Farmacista di professione ma impegnata in politica per portare avanti gli ideali di giustizia e verità. Chi era Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso in via D’Amelio 
Nata a Palermo il 2 giugno 1945 dopo la morte del fratello Paolo diventa testimone della lotta alla criminalità organizzata. Nella città natale esercita la professione di farmacista per svariati anni. Nel 1995 prende la presidenza di Libera, l’associazione antimafia di Don Ciotti, e mantiene la carica fino al 2005 quando si candida alla presidenza della Regione Sicilia.
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La Carriera di Rita Borsellino
Con l’associazione Libera ha contribuito all’approvazione della legge 109/96 sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. L’impegno anche e soprattutto in campo politico nella lotta alla mafia è un denominatore costante negli anni. Dal 1998 è stata presidentessa dell’ Associazione Piera Cutino – guarire dalla talassemia, mentre dal 2005 si intensifica ulteriormente il suo impegno politico. Nonostante le idee del fratello si candida nella coalizione di centrosinistra alle elezioni primarie per la presidenza della Regione Sicilia, nel 2006. Alle elezioni europee del 2009 si candida nella circoscrizione Italia insulare come capolista del Partito Democratico e viene eletta al Parlamento Europeo. Sempre nell’ambito del suo impegno nella lotta alle mafie e per gridare la voglia di giustizia e verità pubblica una serie di opere.
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La vita privata di Rita Borsellino
Seconda di quattro fratelli si laurea in farmacia all’Università degli studi di Palermo nel 1967 e per molti anni esercita la professione nel capoluogo siciliano. Nel 1969 si sposa con Renato Fiore da cui ha tre figli, Claudio, Cecilia e Marta. Dopo l’assassinio del fratello Paolo diventa testimone della voglia di giustizia e verità sulla vicenda e si impegna attivamente in politica nella lotta contro le mafie. Rita Borsellino muore a Palermo il 15 agosto 2018 dopo una lunga malattia.
