ArcelorMittal, scattate le perquisizioni della Guardia di Finanza

In queste ore sono scattate le perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici di ArdelorMittal Italia a Milano e a Taranto, dopo l’esposto presentato dai commissari dell’ Ilva. I militari sono a caccia di prove per confermare l’accusa di distrazione di beni da fallimento.

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Ore difficili per ArcelorMittal Italia. La società franco-lussemburghese sta collaborando con i militari della Guardia di Finanza, a caccia di documenti scottanti per dell’inchiesta ordinata dalla Procura di Taranto. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, con l’aggiunto Maurizio Carbone e il pm Mariano Buccoliero.

Anche nella sede milanese di via Brenta, i militari del nucleo di Polizia economico finanziaria stanno effettuando perquisizioni e sequestri, nell’ambito di un’altra inchiesta, ordinata dalla Procura di Milano. Allo stato il fascicolo con ipotesi di reato è a carico di ignoti, ma le accuse sono pesanti: per la Procura milanese  il sospetto è di “distrazione di beni da fallimento”, reato punibile con la reclusione fino a cinque anni. L’altra accusa è “aggiotaggio informativo”, cioè false comunicazioni rese ai Media per influenzare il mercato. La Società non avrebbe detto la verità, né sul suo stato patrimoniale, né sulle sue quotazioni.

Per la Procura di Taranto invece, l’accusa è di “distruzione di mezzi di produzione”, ed “appropriazione indebita”, allo scopo di accelerare lo svuotamento delle acciaierie dell’ Ilva. Le verifiche sono scattate dopo la segnalazione di ingenti perdite segnalate dalla multinazionale alla gestione commissariale, prima di lasciare. Le perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto riguardano quindi soprattutto l’acquisto delle materie prime e la vendita dei prodotti finiti.

Le due inchieste sono state avviate proprio a seguito del ricorso presentato dall’amministrazione straordinaria dell’ Ilva, subentrata nel 2015. In queste ore si parla però anche di “omessa dichiarazione dei redditi” da parte di ArcelorMittal, che aggraverebbe ancora di più il quadro investigativo a carico della multinazionale. Questo ha costretto la Società a sospendere ieri le procedure di fermata degli impianti, in attesa della sentenza del tribunale milanese. Oltre alle perquisizioni della Guardia di Finanza anche gli inquirenti sono al lavoro per ascoltare i testimoni. Si aggiungeranno le indagini degli investigatori, concentrate sull’attività operativa dell’azienda.

L’Ilva di Taranto è il più importante stabilimento europeo per la lavorazione dell’acciaio, seguito da quelli di Genova, Novi Ligure, Racconigi e Marghera. Fa parte del colosso franco-lussemburghese ArcelorMittal dal novembre del 2018, come filiale italiana.

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