Individuato lampo a raggi gamma: miliardi di volte più potente della luce

Individuato un lampo a raggi gamma: è la luce più intensa mai registrata, una super luce miliardi di volte più intensa di quella normale e lontana 7 miliardi di anni luce dalla Terra.

Lampo a raggi gamma: la luce più intensa mai individuata – meteoweek

Catturato nello spazio un lampo a raggi gamma (Gbr), grazie ad una sinergia tra telescopi nello spazio e sulla Terra. Si tratta della luce cosmica più intensa mai registrata, 1000 miliardi di volte più energetica della luce visibile, che è il risultato di una fortissima esplosione avvenuta 7 miliardi di anni luce rispetto alla Terra.

Super luce individuata dai telescopi

Questa super luce, intercettata il 14 gennaio tra le costellazioni dell’Eridano e della Fornace, è stata descritta sulla rivista Nature da un team di collaborazione molto ampio, a cui ha partecipato anche l’Italia con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e alcune università.

Il lampo di raggi gamma, chiamato Grb 190114c, è stato individuato tramite i telescopi a bordo di due satelliti: il Neil Gehrels Swift Observatory e il Fermi Gamma-ray Space Telescope. “Le sue coordinate, che lo localizzavano in cielo tra le costellazioni dell’Eridano e della Fornace, sono state distribuite via internet agli astronomi di tutto il mondo in 22 secondi“, spiega Francesco Longo, di Infn e Università di Trieste.

Fotoni di più alta energia mai registrati

Il segnale è arrivato ai telescopi a terra come il Rem dell’Inaf, in Cile, che ha catturato l’evento luminoso, ed anche ai due telescopi gemelli Magic, Isole Canarie, che si sono attivati nel giro di 30 secondi. Con la loro velocità, sono riusciti a intercettare i fotoni di più alta energia mai registrati per questo tipo di fenomeni celesti, osservati fino a mezz’ora dopo l’esplosione del lampo gamma.

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“Ciascun fotone ha un’energia dell’ordine del teraelettronvolt, pari a quella di una zanzara in volo”, precisa Antonio Stamerra dell’Inaf di Roma e co-portavoce della collaborazione Magic.

“La rilevazione è arrivata abbastanza inaspettata: i lampi di raggi gamma scemano rapidamente, lasciando dietro di sé un bagliore che può essere osservato per ore o giorni a molte lunghezze d’onda, dalle onde radio ai raggi X, ma non era mai stato rilevato un segnale gamma ad altissima energia in questa fase”, commenta Andrew Taylor, ricercatore del Deutsches Elektronen-Synchrotron (DESY).

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