Parma: infermiere molesta una sua collega con la pistola

Il Tribunale ha condannato l’uomo per violenza sessuale e anche per possesso abusivo di armi. L’uomo si era presentato in ospedale con l’arma. Pena sospesa.

Tre anni di continue molestie, dal 2014 al 2017. A Parma un operatore sanitario di 64 anni è stato condannato dal Tribunale a due anni di reclusione per i reati di violenza sessuale e porto abusivo di armi. La vittima una collega di lavoro dell’uomo di diciassette anni più giovane. Il giudice ha anche deciso per la sospensione condizionale della pena.

 Secondo la ricostruzione degli inquirenti la vittima, una sua collega che svolge il lavoro di operatrice sanitaria, avrebbe subito abusi durante l’orario di lavoro: palpeggiamenti nelle parti intime e continui tentativi violenti di approccio. Ma non solo.

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In una occasione l’uomo avrebbe mostrato alla donna una pistola, minacciandola di fare una strage contro i dirigenti che avevano deciso un suo spostamento di reparto.

La donna per anni non è riuscita a parlare delle molestie subite ai colleghi, e solamente nel gennaio del 2017 aveva deciso di confidarsi con un’amica psicologa e poi con il marito. Un giorno infatti il coniuge della donna si era recato sul lavoro ed aveva intimato al collega che la molestava di smetterla.

La denuncia della donna è stata fatta ai carabinieri qualche giorno dopo. Da lì le indagini e l’inizio dell’iter processuale: il 64enne dovrà ora pagare una provvisionale di 5 mila euro alla collega.

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