Milano, sventata banda di borseggiatori. Denunciati tre minorenni

Decisive le intercettazioni effettuate dagli investigatori della squadra mobile. “Associazione a delinquere in diverse città italiane”. Arrestati otto bosniaci tra i 20 e i 38 anni, tre i denunciati minorenni

Sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ai borseggi in diverse città d’Italia. Otto bosniaci, tutti tra i venti e i trentotto anni, sono in stato di fermo dopo le lunghe indagini effettuate dalla squadra mobile di Milano. Coinvolti nei furti anche tre minorenni, denunciati.

Fondamentali le intercettazioni, che hanno incastrato la banda del borseggio. “L’Italia è il paradiso del divertimento per gli zingari”, una delle frasi che si può ascoltare. “E’il paese degli handicappati”, aggiungono i bosniaci negli audio riprodotti.

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Una squadra collaudata per i colpi: i dettagli elencati dalla mobile

Il gruppo era composto da 5 donne che compivano materialmente i furti e di 3 uomini che si occupavano della pianificazione dei colpi, della logistica e della gestione degli avvocati quando le proprie donne finivano in carcere. Una strategia collaudata e messa in piedi negli anni. Una di queste consisteva portare i figli piccoli delle donne in questura per impedire l’arresto. L’operazione è stata chiamata “Ieri, oggi e domani”, come il film del 1963 di Vittorio De Sica.

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“Il capo del gruppo . spiega il capo della Mobile Calì – era il 38enne Muharem Omerovic – mentre le donne ‘lavoravano’ per 10 ore al giorno concentrando i furti soprattutto nelle metropolitane e nella zona del centro, gli uomini si godevano la vita a bordo di auto di lusso. In alcuni casi, presenziavano ai Gran Premi in giro per l’Europa. L’indagine è partita circa un anno fa: un elemento della banda non accettava più di girare i guadagni al capo”.

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