Salvini difende i Dl sicurezza, poi attacca Conte e Renzi

La Lega rimane sulle sue posizioni, non accetterà modifiche su dl sicurezza e quota 100. Salvini “Vogliono tornare alla Fornero, faremo le barricate”.

scontro Salvini Conte
Di Maio Salvini e Conte ai tempi in cui erano amici

Salvini è durissimo contro il suo ex premier e il nuovo membro della maggioranza. Secondo il leader leghista Conte e Renzi vorrebbero ripristinare la legge Fornero, eliminando i decreti sicurezza. Interventi normativi che secondo Salvini non avrebbero nulla a che fare con l’interesse del popolo italiano, costretto a doversi confrontare con l’invasione dei migranti dall’avvicendamento alla guida del paese in poi.

Da quello che la maggioranza fa trapelare, effettivamente la critica di Salvini rappresenta una mezza verità. Perché non sembra affatto vero che il governo giallorosso voglia ripristinare la Legge Fornero, anzi il Jobs Act fu istituito appositamente per contrastare gli eccessi di quella legge e ripristinare sia pure in parte quelli che furono gli errori. Abrogazione dell’articolo 18 dello statuto su tutti. In merito ai dl sicurezza invece, è lecito pensare, che sia più realistica l’invettiva leghista. Conte, Renzi ma su tutti Matterella, hanno espresso moltissime perplessità sul dl sicurezza. La sua versione bis è addirittura stata considerata incostituzionale, e l’attuale titolare del Viminale non ne ha mai richiesto l’applicazione.

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Dl Sicurezza

Nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno, il premier Conte è stato interrogato anche su questo tema. All’epoca dell’approvazione, Conte era si il presidente del Consiglio ma espressione del governo gialloverde. Ieri nel corso del suo discorso alla stampa il presidente ha sottolineato come all’interno dei 29 punti programmatici che compongono l’agenda di governo sia previsto un intervento sui decreti sicurezza. Dimostrazione di aver recepito le preoccupazioni espresse dal Presidente Mattarella.

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Conte ha poi sottolineato l’esito del lavoro di cooperazione internazionale, cosi da dimostrare che ai porti chiusi esiste una via alternativa «Abbiamo 98 ricollocati al mese contro gli undici al mese del precedente esecutivo. Questo grazie all’accordo sottoscritto a Malta nei giorni scorsi. Poi prosegue Conte, chiarendo la linea politica del governo – Ho sempre detto di non essere favorevole allo schema “porto aperto o chiuso”, la nostra politica era sì di rigore ma non era quella cosa lì. La modalità propagandistica di affrontare la politica non mi appartiene».

Quota 100

Una delle roventi battaglie del nuovo esecutivo è proprio su Quota 100. Salvini ha negli scorsi giorni dichiarato che se avesse avuto la possibilità di lavorare con serenità l’obiettivo sarebbe stato raggiunto.

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“Quota 100 era l’inizio di un percorso che quando andremo al governo avrà Quota 41 come ricaduta finale” ha commentato l’ex vicepresidente del consiglio, non dando peso ai tanti problemi in termini di accesso riscontrati in questi mesi. Sono state registrate 185mila domande fino al 30 settembre, un numero lontano dalle stime prudenziali della relazione tecnica, che ipotizzava 269mila pensionati in più a fine 2019

 

 

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