Il governo fa marcia indietro per raggiungere un accordo con i manifestanti: revocato il punto di maggior attrito con i sindacati, l’instaurazione di un’età di equilibrio a 64 anni per ottenere la pensione a tasso pieno. 
Il silenzio è assordante: Parigi sta spegnendo il fuoco, leccandosi le ferite ed entrando nei bar. La ferma volontà del popolo ha vinto, o quasi. Il governo francese ha annunciato il ritiro provvisorio dalla proposta di legge del punto che creava più problemi con i sindacati, l’instaurazione di un’età di equilibrio a 64 anni per ottenere la pensione a tasso pieno. La guerra non è ancora vinta, però: l’obiettivo resta il ritiro totale della riforma della pensioni.
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Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha applaudito ad un “compromesso costruttivo e responsabile” sul progetto di riforma delle pensioni con il ritiro, condizionato, dell’età di equilibrio a 64 anni. Secondo quanto fatto sapere dall’Eliseo, la presidenza sottolinea che “questo compromesso è costruttivo e responsabile”.
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Le proteste non si sono ancora spente del tutto, la proposta di legge non è ancora stata ritirata. Il premier insiste su un calendario che dovrebbe portare all’approvazione della riforma il 24 gennaio al consiglio dei ministri, per arrivare in Parlamento a metà febbraio ed entrare in vigore per l’estate.
