La Libia intensifica le partenze di migranti verso l’Italia. Conte preoccupato

Le partenze della disperazione dalla Libia di migranti in cerca di un porto sicuro sono aumentate del 700% rispetto allo stesso periodo del 2019. Siamo sicuri si tratti sempre di disperazione? Il premier Conte è preoccupato.

Si intensificano i viaggi della speranza dalle coste africane, in particolar modo da quelle libiche. E c’è già chi cerca di spiegare il massiccio esodo con la crisi non solo interna ma anche politica della Libia nei confronti dell’Italia. In 1275 sono già sbarcati e altri 363 sono a bordo della Open Arms in attesa di un porto. Più di 1600 arrivi dall’iniziodel 2020 contro i 202 nello stesso periodo dello scorso anno. I numeri preoccupano il nostro governo.
Il sospetto è che – come più volte accaduto negli ultimi anni – dall’altra parte del Mediterraneo si stia mettendo in atto una strategia di pressione ben precisa nei confronti dell’Italia e non è un caso se accade a pochi giorni dal rinnovo del Memorandum Italia-Libia che il governo ha deciso di prorogare per i prossimi tre anni alla scadenza del 2 febbraio.

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Non a caso proprio la Libia è stata al centro del vertice che il premier Conte ha tenuto questa mattina a Palazzo Chigi, prima del Consiglio dei ministri sull’emergenza coronavirus, con tutti i ministri interessati, Esteri, Interno, Difesa, Infrastrutture.
Nel frattempo Open Arms continua a soccorrere i naufraghi: questa notte ha effettuato il quinto soccorso in 72 ore prendendo a bordo un altro centinaio di persone. E ora, dopo aver evacuato due casi gravi tra cui un minorenne con ferite da torture infette, naviga con 363 persone bordo tra Italia e Malta sollecitando un porto sicuro. Le persone a bordo sono troppe per la capienza del rimorchiatore che la Ong spagnola ha rimesso in mare per la sua ultima missione.

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