La scossa di terremoto si è registrata quando era da poco passata la mezzanotte. Non ci sono danni a persone o cose a Olbia.
La terra ha tremato in maniera improvvisa in Sardegna, in particolare nella costa del nord-est. A essere colpita nello specifico è stata la città di Olbia, dove si è registrato un terremoto davvero sostenuto. Stando a quanto è stato reso noto dalla INGV, la scossa ha avuto una magnitudo di 3.5, abbastanza forte da essere avvertito dai cittadini del comune sardo. Ancora una volta, per fortuna, l’epicentro è stato abbastanza distante dai centri abitati per evitare danni o guai peggiori.
Stando a quanto è stato rivelato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’epicentro è situato a circa 61 chilometri a est a Olbia. L’ipocentro, invece, si è registrato a 23 chilometri di profondità, a largo della costa del nord-est della Sardegna. Dunque, al di là della paura per una scossa di terremoto che ha svegliato una città intera, non ci sono altri timori da correre per la cittadinanza sarda. Stando alle prime segnalazioni e ai controlli effettuati, infatti, non si sono registrati danni, nè a persone nè a cose, per quanto davvero tanta gente abbia avvertito la scossa.
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Tra le altre cose, la Sardegna ha tremato quando meno ce lo si poteva aspettare. Stando alle ricostruzioni effettuate proprio da INGV, infatti, la regione sarda non rientra nelle zone a forte rischio sismico. In ogni caso, l’isola non è e non sarà immune da eventuali future scosse di terremoto. Il punto in cui è situata la Sardegna, infatti, non trova il transito di placche in movimento, che dunque possono rischiare di scontrarsi e di provocare delle forti scosse di terremoto. Anche se questa volta si è verificata un’eccezione.
In ogni caso, gli abitanti di Olbia e delle zone circostanti possono tirare un bel sospiro di sollievo. Il fatto che sia l’ipocentro che l’epicentro fossero abbastanza lontani dalla terraferma, ha evitato guai. In particolare, il punto più vicino all’epicentro è quello relativo alla costa della Gallura.
