Coronavirus, Adriano Trevisan è la prima vittima italiana

78 anni, muratore in pensione. E’ la prima vittima italiana del coronavirus cinese. E’ morto in serata nell’ospedale di Schiavonia, dove era ricoverato.

Si chiamava Adriano Trevisan, 78 anni, l’uomo di Vo’ Euganeo morto in Veneto a causa dell’infezione da coronavirus. Ricoverato già da dieci giorni per precedenti patologie, l’uomo non era mai stato in Cina, come confermato anche dal governatore del Veneto Zaia.

Ex titolare di una piccola impresa edile, Trevisan aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’.  E’ uno dei 17 casi conclamati che si sono registrati oggi tra Lombardia e Veneto. Il governatore del Veneto Zaia annuncia: Chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali e ricostruzione di tutte le attività sociali e i contatti di queste persone”.

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Dalle 21 fino a quasi le 23 di ieri si è tenuto, in prefettura a Lodi, un Comitato per l’ordine e la sicurezza per fare il punto della situazione sul coronavirus nel lodigiano. Attualmente a Lodi non risultano casi di contagio. Il ministero della Salute ha emanato direttive specifiche per il contenimento della diffusione del Coronavirus che riguardano 10 comuni del Basso Lodigiano: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, San Fiorano e Castelgerundo.
L’invito è quello di evitare inutili allarmismi e di seguire le norme di prevenzione consigliate dal ministero della Salute. Il prefetto di Lodi Marcello Cardona si è detto d’accordo sul non chiudere nulla nel capoluogo. Rimane, comunque, istituita in prefettura a Lodi un’Unità di crisi permanente, attiva 24 ore su 24 per il monitoraggio dell’evoluzione della situazione sanitaria. Anche per le zone del Veneto dove risiedevano i due anziani scatteranno delle misure restrittive come quelle previste per il lodigiano. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al termine della riunione alla protezione civile. “Siamo al lavoro per un’ulteriore ordinanza che sarà sottoscritta con la regione Veneto. L’obiettivo è contenere in aree geografiche limitate l’epidemia” ha spiegato
il ministro sottolineando che i provvedimenti ricalcheranno
quelli già attuati per i 10 comuni in provincia di Lodi.

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“Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie”. Così il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile. “Rassicuriamo tutta la popolazione – ha aggiunto – al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi”.

 

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