Oms, grande preoccupazione per possibile epidemia da coronavirus in Africa

L’Oms si dichiara allarmata dall’aumento di casi di coronavirus nel mondo, e teme gravi ripercussioni in Africa in caso di epidemia. Inviati 30mila kit di protezione, altrettanti verranno consegnati nei prossimi giorni.

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L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), durante il bollettino quotidiano da Ginevra sul coronavirus, si è dichiara seriamente preoccupata a seguito dell’aumento dei casi di contagio nel mondo. In particolare, come “anche se il numero di casi fuori dalla Cina rimane relativamente basso” la reale preoccupazione risiederebbe nel “numero di contagi che non hanno un chiaro collegamento epidemiologico, ad esempio che non hanno viaggiato in Cina né hanno avuto contatti con casi confermati”.

Risultata necessaria, allora, la riunione d’emergenza con i ministri della Salute africani che ha avuto luogo proprio oggi, 22 febbraio: dal momento che l’Africa possiede un sistema sanitario debole e precario, gravemente insufficiente in caso di eventuale epidemia da coronavirus, è infatti importante fin da adesso attuare una concreta e funzionale strategia precauzionale.

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L’Oms e l’incontro con i ministri della Salute africani

“La nostra più grande preoccupazione continua ad essere la possibile diffusione del Covid-19 in Paesi con sistemi sanitari più deboli” come in Africa. Questo quanto riferito dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo una riunione con i responsabili del Centro di controllo e prevenzione delle malattie (Cdc) dell’Unione africana a Ginevra.

Ghebreyesus ha poi proseguito affermando che tutte le forze sono ora concentrate per lavorare “duramente” sulla preparazione dei “Paesi africani per il possibile arrivo del virus“. E questo nonostante sia stato finora rilevato “un solo caso di contagio da coronavirus in Egitto“, mentre i numerosi casi sospetti “si sono poi fortunatamente rivelati negativi”. In questa fase di preparazione rientrano anche le consegne dei 30mila kit per la protezione personale effettuate di recente in 6 Paesi africani, così come le altre 60 mila presto in arrivo in altri 19 Paesi nelle prossime settimane.

coronavirus due contagiati a pavia

La vera emergenza da coronavirus è l’Africa

Al di là dei continui casi di contagio in Cina e in Europa (Italia in primis), la vera grande preoccupazione di un’epidemia da coronavirus punta i riflettori sul continente Africano. Come aveva infatti già spiegato Michel Yao, responsabile dell’emergenza dell’Oms per l’area africana, molti Paesi del continente hanno dei sistemi sanitari scarsi e insufficienti, senza contare la presenza di soltanto sei laboratori in grado di poter effettuare test sul virus in tutta l’Africa.

Il rischio che si correrebbe in caso di contagi reali da coronavirus, allora, risulterebbe nell’incapacità di gestire la situazione come si dovrebbe, dal momento che intere aree del continente non hanno le strutture e le forze necessarie per far fronte a una problematica del genere.

Tant’è che per alcuni di questi Paesi, tra l’altro, rimarrebbe difficile persino provvedere ai piani di evacuazione dei loro cittadini rimasti in Cina. Come nel caso del Senegal, il cui presidente Macky Sall ha confermato, durante un recente discorso, come ci sia ancora circa una dozzina di senegalesi rimasta a Wuhan.

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