Il presidente della Assocalciatori, il sindacato dei giocatori di calcio, chiede che la Federcalcio e la Lega decidano per bloccare immediatamente le gare già in programma.
Stop al calcio
Con il nuovo decreto che il governo sta per emanare sono importanti le restrizioni nell’ottica di una prevenzione dal contagio da coronavirus. La Lombardia diventerà di fatto una grande zona rossa e non sarà consentito il libero transito – se non per motivi familiari e di lavoro gravi – in tutta la Regione, così come in altre undici province di Veneto, Piemonte e Marche. Tuttavia il campionato di calcio andrà avanti: perché il decreto prevede una deroga speciale per lo sport professionistico. Una forzatura che sta facendo molto discutere e che ha suscitato la reazione da parte dell’associazione calciatori, il sindacato presieduto da Damiano Tommasi.
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Fermiamo il campionato !! Serve altro? Stop football!! #coronavirus #primalasalute @figc @assocalciatori @Lega_B@LegaProOfficial @SerieA@UEFAcom @FIFProhttps://t.co/k1dz8IzBR9
— Damiano Tommasi (@17tommasi) March 7, 2020
Situazione confusa
Tommasi ha pubblicato un tweet piuttosto chiaro a riguardo nella quale dice che di fronte ai provvedimenti del governo “non serve altro” e che il campionato va fermato e subito. Una posizione sulla quale Tommasi aveva invitato a riflettere ancora prima che il governo decidesse di adottare misure di prevenzione straordinarie. La chiusura della Lombardia prevede di fatto che milioni di persone non possano più muoversi dalla regione se non per motivi davvero inderogabili e gravi. Anche la mobilità interna tra le varie rosse risulterebbe limitata.
Ma in tutto questo si gioca
Tuttavia grazie a una deroga la Serie A dovrebbe giocare: gli eventi a porte chiuse sarebbero consentiti. Ma resta un rischio per le squadre e gli staff continuare ad allenarsi e viaggiare. Un esempio banale: il Genoa è in ritiro in Lombardia da alcune ore per il match in programma con il Milan. Poi dovrebbe tornare in Liguria e preparare il prossimo match con il Parma e viaggiare di nuovo in Lombardia, a Brescia in vista del prossimo match fuori casa. Se si moltiplica la cosa per tutte le squadre professionistiche di calcio, basket e pallavolo il problema diventa serio.
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Basket diviso, pallavolo pure
Resta molto intricata anche la situazione del basket con diverse squadre (Treviso in testa) che hanno chiesto la sospensione del campionato. Una decisione forse verrà presa soltanto nel corso della mattinata di domenica. In teoria per il basket vige la stessa regola del calcio: si gioca sempre e comunque negli impianti dov’è stato previsto l’evento a porte chiuse. E dunque praticamente ovunque. Ma alcune molte squadre e giocatori chiedono a Lega e Federazione la sospensione.
Nel volley ieri sera si è regolarmente giocato l’anticipo di Superlega tra Cisterna e Verona in una zona fuori dalla zona rossa di contagio. Ma in A3, dove si è giocato a Trento, si è disposto invece il rinvio di Fano-Brugherio. La squadra femminile di Caserta non si è presentata in campo venerdì a Novara ma a quanto pare ha deciso di scendere in campo questo pomeriggio a Bergamo. Anche perché con un secondo forfait la squadra poteva essere esclusa dalla Serie A1 femminile. Perché questo è quello che prevede il regolamento dopo due rinunce volontarie a scendere in campo.