Coronavirus. In Francia strage di anziani in case di riposo: li lasciano morire

In Francia aumentano i casi di contagio da coronavirus e aumentano anche i decessi. Ma nel conteggio non sono presi a campione gli anziani che muoiono nelle case di riposo senza essere ricoverati in ospedale. Inchiesta di Le Figaro.

Probabilmente sta succedendo anche in Italia ma non in modo eclatante. E’ la dura legge di un’emergenza che tutta Europa non ha saputo prevenire e che ora deve cercare di arginare anche a costo di scavalcare l’etica. Non si possono salvare tutti, mancano gli strumenti necessari per farlo, mancano respiratori, terapie intensive. E gli anziani, che in passato sono stati i primi, oggi diventano gli ultimi. Della lista delle persone da salvare. In Francia i dati sono agghiaccianti. Anche i transalpini sono costretti ad affrontare vere e proprie storie di dolore, anche loro – come gli italiani – non hanno scelta. Come quella di cui si è occupato il prestigioso quotidiano Le Figaro il 25 marzo, parlando di un fenomeno che ha definito la “tragedia a porte chiuse”. Ovvero le morti nelle case di riposo, che sfuggono al bilancio ufficiale perché il bollettino giornaliero tiene conto soltanto dei decessi negli ospedali.

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Nelle residenze riservate agli anziani si sta consumando una vera e propria strage. In un dettagliato articolo, Anne-Laure Frémont su Le Figaro dà qualche cifra e sono numeri da paura: 16 vittime in uno stabilimento di Saint-Dizier (Alta Marna), 7 in Alta Savoia, 20 nei Vosgi e almeno 13 nella casa di riposo del gruppo Rothschild a Parigi, dove ci sono altri 84 positivi. L’Agenzia sanitaria regionale dell’Ile-de-France (Ars) sostiene che siano almeno 148 le strutture con episodi di infezione. “E spesso – sottolinea Gaël Durel, presidente dell’Associazione nazionale dei medici coordinatori delle case di riposo – non c’è posto in ospedale per chi avrebbe bisogno di un ricovero. Chiamiamo, ma sempre più spesso ci viene detto: non ci sono abbastanza letti, trovate un modo per tenerli a casa”.