Coronavirus, epidemiologi: il caldo umido può ridurre diffusione virus

Alcune ricerche sostengono che con l’avvento dell’estate, temperature elevate e caldo umido faranno diminuire la diffusione del virus. 

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( Pixabay – pixel2013)

Non si ferma nel nostro paese l’emergenza coronavirus che ormai da settimane ha costretto il premier Giuseppe Conte a far diventare l’intero paese zona rossa. In più, i dati pubblicati nella giornata di oggi dalla Johns Hopkins University, hanno rivelato come l’Italia stia per superare la Cina per numero complessivo di contagi. La crisi per il nostro paese, sembra dunque ancora lontana dall’essere superata.

E in più, i tempi per produrre un vaccino, sembrano ancora al momento molto lunghi. In questo momento però, scienziati ed epidemiologi stanno rivolgendo la loro attenzione al clima. Sembra infatti, che l’avvento dell’estate potrebbe aiutare il mondo nella lotta al coronavirus. Secondo quanto riportato dal giornale Il Corriere della Sera, una serie di ricerche scientifiche sembrano indicare che le temperature elevate potrebbe ridurre la trasmissione del virus. Va però precisato che al momento questi studi sono ancora ad uno stadio preliminare. Sembra però che ci sia un certo grado di concordia tra gli studiosi, sul fatto che l’avvento del caldo potrebbe realmente costringere l’epidemia a ritirarsi. 

Coronavirus: le ricerche del Mit e delle università cinesi sull’impatto del caldo nella diffusione del virus

I ricercatori che lavorano al Massachusetts Institute Technology attraverso alcune rilevazioni, hanno scoperto che la diffusione del coronavirus è stata maggiore nelle regioni con temperature comprese tra i 3 e i 17 gradi.

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(Photo by Paul Kane/Getty Images)

Un’altro dato che potrebbe sostenere questa tesi, riguarda il fatto che i paesi equatoriali, che si trovano ancora in piena estate, hanno avuto per il momento il 6 per cento dei casi globali di Covid-19. Le università cinesi Beihang e Tsinghua, si sono occupate di catalogare i dati sul decorso dell’epidemia in circa cento città della Repubblica Popolare Cinese. La conclusione a cui sono arrivati i ricercatori cinesi è che, nonostante umidità elevate e alte temperature non blocchino la diffusione del virus, sembra però che ne riducano in modo significativo la trasmissione.

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La speranza dunque, in un momento in cui nel mondo intero mezzo milione di persone risulta attualmente contagiate dal coronavirus, l’avvento dell’estate possa quantomeno mitigare la situazione al fine di renderla più gestibile per i vari governi.

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