Coronavirus, per la cura verranno prescritti farmaci anti-HIV

Intanto l’Aifa valuta l’efficacia di nuovi farmaci contro il Coronavirus. Presto i medici di base avranno la possibilità di prescrivere prodotti utilizzati finora per la cura dell’Aids.

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Continua la ricerca di un buon numero di farmaci che possano curare il Coronavirus. Nelle scorse ore sono arrivate in tal senso le dichiarazioni da parte di Nicola Magrini. Il direttore generale di Aifa ha fatto sapere che sarà molto complicato riuscire a creare ex novo un farmaco in breve tempo. Ecco allora che si valuta l’utilizzo di farmaci già esistenti in commercio e che vengono utilizzati per curare altre patologie. Per il momento, infatti, per curare il Coronavirus sono stati usati due principi attivi, il Remdesivir e il Tocilizumab.

L’Agenzia italiana del farmaco sta valutando l’efficacia di alcuni prodotti presenti sul mercato. Ma nel frattempo, nuovi poteri verranno forniti ai medici di base in sede di prescrizione di farmaci. Quelli che vengono universamente riconosciuti come “medici di famiglia” potranno infatti prescrivere l’acquisto di farmaci utili alla cura dell’Aids. Questo perchè, dal punto di vista farmacologico, questi farmaci sono visti come anti-virali, che consentono dunque di arrestare la diffusione del Coronavirus e l’intaccamento di alcune parti vitali.

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Non si parla da qualche giorno dell’utilizzo del farmaco Avigan – meteoweek.com

Coronavirus, ecco gli stanziamenti

Intanto le comunità scientifiche uniscono le proprie forze per mettere a punto una strategia che consenta di fiaccare e distruggere il Coronavirus. Lo stiamo vedendo ad esempio a Roma, dove è stato annunnciato uno stanziamento complessivo da 8 milioni di euro. Cinque di questi arriveranno direttamente dalle casse della Regione Lazio, mentre i tre restanti verranno sborsati dal ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. Questo denaro verrà destinato alle azioni e alle attività scientifiche, tecniche e gestionali per trovare il vaccino contro il Coronavirus.

Il gruppo di ricerca verrà guidato da esperti del Centro Nazionale Ricerche e dall’ospedale Spallanzani di Roma. A capo di questa equipe ci sarà Maria Rosaria Capobianchi, direttore del laboratorio di virologia del nosocomio romano. Qui si sta studiando sia la biologia del virus, che la sua patogenesi. Si lavorerà anche su uno studio condotto dall’Ospedale San Raffaele Di Milano coordinato da Alberto Zangrillo e Giovanni Landoni. Si tratta rispettivamente del direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare e del direttore del Centro di Ricerca in Anestesia e Terapia Intensiva.

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Il protocollo unitario permetterà di raccogliere informazioni sia cliniche che biologiche in modo sistematico e quindi di ottenere dati affidabili sull’efficacia dei farmaci oggi somministrati negli ospedali italiani“, svelano dal San Raffaele. Intanto l’Istituto di Ricerca Pediatrica di Padova sta tentando nuovi approcci terapeutici in base alla risposta del sistema immunitario. Anche la Calabria è al lavoro: qui è stata sviluppata una terapia basata sull’utilizzo di anticorpi sintetici che intervengono prima dell’arrivo del virus alla cellula.

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